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Terme di Acireale, il racconto dell’ultima puntata.

terme-acirealeLa chiusura delle Terme di Acireale è dovuta al “taglio” dell’energia elettrica per riscontrata morosità. Da qualche anno le bollette venivano, comunque, pagate grazie ad un piano di rientro che il liquidatore aveva concordato corrispondendo la cifra di 9 mila euro al mese. Poi finiscono i pagamenti perché non sono state incassate le somme che l’ASP doveva, circa 150 mila euro, per i servizi prestati ed ancora sono stati “stoppati” ben 400 mila euro previsti nella legge regionale n°3 del 2015 specifica per il finanziamento delle utenze. Iniziano, invece di ricevere i soldi previsti per legge, le stranezze.

La legge regionale 3 del 2015 all’art. 12 comma 3 dispone che siano dati i contributi (800 mila euro da suddividere tra Sciacca e Acireale) proprio per il pagamento delle utenze (acqua, luce, gas, etc.) ma l’Ufficio per le liquidazioni invia una nota in cui si afferma che i fondi non saranno assegnati in quanto non si intende finanziare una struttura partecipata che è in perdita di esercizio. Ora è vero che le Terme di Acireale sono in perdita di esercizio ma è anche vero che dal 2013 le perdite sono diminuite significativamente. Così sono “spariti” oltre 500 mila euro (ASP e Legge Regionale N°3 del 2015 comma 3).

La cosa da sottolineare che per il mese di aprile 2015 già vi erano numerose prenotazioni, circa 40 fanghi al giorno e il reparto inalatorio per il mese di aprile era completamente sommerso dalle prenotazioni, ovviamente il servizio è stato disdetto e tutte le prenotazioni sono andate perse.

Il commissario liquidatore Luigi Bosco sta attuando, in queste ore, contatti con il presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta per chiarire la questione delle 400 mila euro della legge regionale che sarebbero dovute essere girati alle Terme di Acireale. Il danno del mancato incasso si riflette anche e soprattutto su tutte le transazioni avviate che ora rischiano di essere annullate, come quella con l’Unicredit e altre situazioni che si potevano chiudere positivamente.

Altro colpo alle Terme di Acireale arriva dal Comune di Acireale che chiede, attraverso la SOGIP, 80 mila per il gas (richiesta attraverso decreto ingiuntivo) più altre 200 mila per il consumo dell’acqua.

L’ultima possibilità per salvare le Terme, rimane nella possibilità che il presidente Crocetta risolva la questione dei 400 mila della legge n° 3/2015 oppure sarà fallimento. Fallimento significa che i beni delle Terme andranno all’asta e possibilmente acquistati ad un prezzo stracciato.

Così si avvia alla fine la storia delle Terme di Acireale. La malapolitica le ha portate al degrado, al fallimento, alla svendita.

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