Sono città che decidono di affrontare in modo sostenibile il fenomeno del cambiamento climatico e il picco del petrolio. Energie rinnovabili, agricoltura biologica, green economy ma anche scambi e baratti, e promozione del riciclo e del riuso. Ce ne sono 2000 in trenta paesi del mondo: è la fotografia di un movimento che sta acquistando una dimensione planetaria e che rappresenta un grande esperimento di innovazione sociale.
Spiega Cristiano Bottone, promotore di Transition Towns Italia: “L’idea è semplice: si tratta di creare le condizioni perché una comunità locale possa attivarsi per rispondere alle crisi in corso riorganizzando la propria struttura relazionale ed economica. Niente di troppo nuovo. È almeno dagli anni Settanta, dal momento in cui emerge più vigorosa la coscienza ecologica e si comincia a ragionare sull’impatto che “la crescita” produce sull’ecosistema, che si fanno tentativi per cambiare strada. Nulla è però riuscito fino a ora a convincerci che un pensiero di lungo respiro potrebbe essere migliore di un rapido e immediato accaparramento di risorse basato sul “qui e subito”.
Ecco la mappa delle città italiane:
https://maps.google.it/maps/ms?ie=UTF8&hl=it&msa=0&msid=105357292015553058209.00045c706ea6ca41f898f&ll=43.036776,8.789063&spn=19.643893,26.71875&z=5&dg=feature