Questa nazione dove sono cresciuto, una nazione certamente pasticciona, non proprio precisa, una nazione da commedia all’italiana, appunto, con tutti i suoi difetti non mi era però mai parsa razzista. Episodi del genere li registrava finora, con tale intensità, in luoghi civilmente sperduti, in qualche provincia americana dove non a caso vige la pena di morte e regnano approcci ai diritti degni del far west.
Credo che parte della responsabilità di questo orrido cambiamento antropologico sia da attribuite alla Lega Nord, un movimento dai valori improvvisati e buono soprattutto a soddisfare la rabbia inespressa di individui psichicamente irrisolti. Un partito cresciuta con il celodurismo becero e folkloristico di Bossi e ora pericolosamente passato nelle mani di un essere senza scrupoli e di rara malvagità qual è Salvini. Un soggetto che non ha nulla da perdere, perché nulla ha mai guadagnato di veramente umano nella vita. Spero che gli italiani alla prima occasione elettorale vomitino ed espellano Salvini come fa l’organismo quando assume accidentalmente un corpo estraneo e velenoso.”