Villa Belvedere, restaurata, rami cadenti, chiusura, commissione di verifica, tagli di alcuni alberi, apertura per la “nivarata”, transenne che sono sempre al loro posto, altri alberi da monitorare, il pietrisco e il tempo che corre senza lasciare intravedere alcuna possibilità di riapertura totale del belvedere in tempi rapidi.
Andiamo a vedere gli ultimi avvenimenti. Pochi giorni prima della “nivarata” vengono tagliati (non espiantati) alcuni alberi che dagli agronomi sono stati considerati malati e pericolosi.
Per il “pietrisco” non si è ancora giunti ad una soluzione, non si è fatto alcun passo avanti. La resina che doveva tenerlo insieme sembra non aver dato buoni risultati, ma la cosa più sorprendente risiede nel mistero che avvolge la relazione prodotta dalla commissione per la valutazione dei lavori alla villa Belvedere. Nulla, silenzio, zero assoluto. Ovvero i cittadini non devono sapere cosa è realmente accaduto (nel bene e nel male) alla villa Belvedere. Nulla. Sembra il terzo misterioso segreto di Fatima, sembra che se ne stiano occupando i servizi segreti di mezzo mondo, ma neanche il Mossad è riuscito a carpire qualche pagina dell’agognata relazione.
Siamo arrivati a questo punto tra silenzi e mezze parole, siamo arrivati ad un punto in cui l’amministrazione Barbagallo (che se era incolpevole per i fatti della villa Belvedere, adesso è rea di aver perso tanto tempo per la riapertura e di aver secretato la relazione) deve dare risposte ai cittadini ed aprire completamente il parco urbano del belvedere. L’assessore Nando Ardita ci ha fornito (nelle numerose interviste) delle tempistiche per la riapertura che sono state tutte smentite. Il tempo ha travolto Ardita e lo ha reso colpevole per non aver imposto e ottenuto che in tempi celeri si andava a risolvere una situazione davvero poco dignitosa.
(mAd)