Fancity Acireale

Villa Belvedere, l’unico luogo senza automobili ancora chiuso.

 

Non siamo in grado di capire bene e per quali strani meccanismi per risolvere le questioni di pubblico interesse i tempi sono sempre lunghi e in continua dilatazione. Non riusciamo a comprendere perché è necessario che passino i mesi, lunghi mesi, ad aspettare resoconti, pareri e risoluzione dei problemi della vivibilità. La villa Belvedere è stata chiusa per motivi giusti e per tutelare l’incolumità dei visitatori, è stata istituita una commissione per la valutazione dei lavori di ristrutturazione, è stata prodotta relazione dei dottori agronomi sullo stato di salute degli alberi all’interno della villa pubblica, adesso si attende il parere della soprintendenza. Aspetteremo ancora mentre la pazienza inesorabilmente scema e si azzera.

Sappiamo, inoltre, che non è stato commissionato alcun studio per la sostituzione dell’azolo (risagghia o come diavolo si chiama) da ampie zone della villa che costituiscono di fatto una barriera architettonica per disabili e per le mamme con i figli ancora in carrozzina. Nulla. Incominciamo a temere che quello strato di orribile risagghia rimarrà nel tempo finchè la pioggia lo porterà via, finchè non sarà completamente pieno di cicche di sigarette, finchè il tempo vorrà.

La villa Belvedere oltre a costituire un luogo di memoria storica di tante generazioni di acesi è anche un luogo dove, per qualche ora, è possibile camminare senza avere accanto le marmitte delle automobili, questa una delle ragioni per cui riaprire in fretta il giardino (ex giardino?) è certamente un fatto di interesse collettivo; il tempo è scaduto.