venerdì, Marzo 29, 2024
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Vivibilità – Le teorie dei commercianti acesi e l’amministrazione Barbagallo

acireale-corso-savoia-sabato-pomeriggioPista ciclabile, isola pedonale, ztl, apertura del corridoio centrale di piazza Duomo, chiusura di quello laterale, bar, esercizi commerciali, negozi piccoli e grandi e centri commerciali e… poi su tutto la crisi.

Gli esercenti acesi sono afflitti da una serie importante di problematiche che investono parimenti tutti i cittadini acesi. Parlando con alcuni di loro ci siamo resi conto che le loro richieste sono importanti e puntuali anche se, a volte, costellate da una certa confusione. Una confusione dovuta certamente al brutto periodo che stiamo attraversando.

Cosa chiedono gli esercenti per migliorare la città e tentare di produrre maggiore business. Certamente la loro prima richiesta sono i parcheggi. Ovvero potenziare quelli esistenti e far si che chiunque possa lasciare l’auto nel parcheggio dei Cappuccini magari con maggiore sicurezza, telecamere di vigilanza e il mitico e mai realizzato multipiano. Gli esercenti chiedono anche che sia possibile un tagliando per la sosta breve (mezz’ora), che possa essere pensata una possibilità di abbonamento a costi sostenibili per la sosta nelle strisce blu. Sempre gli esercenti chiedono a gran voce che via sia la possibilità di un efficiente servizio navetta che porti le persone al centro. Ovviamente nella loro lista delle richieste non manca la possibilità di intervenire, in qualche modo, per calmierare i prezzi degli affitti.

E dopo la loro lista dei desideri (legittimi) si può chiudere piazza Duomo e corso Umberto al traffico. E la questione sta tutta qui. Ovvero prima le infrastrutture necessarie e poi chiudere al traffico oppure prima la chiusura e, quindi, di conseguenza il resto? Sono domande che difficilmente troveranno una risposta univoca, sono riflessioni e progetti che sono stati buttati giù (dall’una e dall’altra parte) a naso, per intuito ovvero nell’assoluta mancanza di uno studio approfondito magari redatto da professionisti.

Nell’attesa, quindi, di uno studio serio, gli acesi si devono accontentare di soluzioni tampone redatte al volo senza competenze specifiche di marketing, di vivibilità, di sostenibilità e di innovazione. Cambiare Acireale con lo spontaneismo non porta poi in lidi diversi da quelli che sono stati fino ad oggi percorsi.

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