Una vera e propria gabbia di matti. La temperatura si alza di alcuni gradi, l’aria è irrespirabile, la gente sui marciapiedi con i bambini accanto a respirare polveri sottili, un modello di città che neanche nelle peggiori cittadine del quarto mondo è possibile vedere. Un’allucinazione urbana, una dimensione di inciviltà totale, un luogo per il “becerume” paesano. Uno schifo totale.
Un sabato infernale, un fine settimana, speriamo sia davvero l’ultimo, con l’aggressione del traffico veicolare confuso e convulso. Tutti incolonnati in corso Umberto mentre nelle vie adiacenti il corso principale si cammina agevolmente ed allora mi rendo conto che è questione di mentalità, questione di barbarie. Una quota maggioritaria di automobilisti si trova al corso Umberto per fare la passeggiata con l’automobile, la musica neomelodica, le macchinette per ragazzini strombazzanti, la volgarità paesana che si impossessa della principale via di Acireale per non produrre nulla, per non comprare, per non spendere un euro se non quelli per il carburante. Ovviamente dai finestrini volano via le cicche delle sigarette, il rumore è assordante, i fumi intossicano, i bambini mangiano gelati al pm 10. Una gabbia di matti, questo è il corso Umberto. Un luogo infernale che nessuno vuole più frequentare. I ragazzi sono altrove, vanno in altre città, la gente compra in altri luoghi…. abbiamo lasciato il corso Umberto ad una mandria di bufali inferociti che, testardamente, continuano ad incolonnarsi come i carri del carnevale, manca solo la voce dello speaker che da Palazzo di Città annuncia: “vadano avanti lentamente tutti gli idioti incolonnati in corso Umberto. Proseguite fino a trunzopoli, andate senza fermarvi fino alla gabbia dei matti”.
Sabato 25 giugno 2016 Acireale, il centro storico è terra di conquista degli incivili.
(mAd)