Sappiamo che la pena, inflitta in primo grado, è sospesa e sappiamo il significato di garantismo ma rimane, lo stesso, un dato inquietante. Pena sospesa, d’accordo, ma durante questa fase mons. Chiarenza può svolgere le funzioni? Non siamo esperti di diritto canonico e non siamo interessati ad esserlo e crediamo senza dubbi a quanto afferma il vescovo Raspanti a Live Sicilia. “Ho agito nel pieno rispetto della normativa. Ho fatto un’eccezione in forza di alcune condizioni assolutamente delicate, particolari e limitate a un’occasione specifica, dove ero presente e garante. Il decreto cautelare da me emesso c’è e rimane”.
Se questi modi, quindi, non sono in contrasto con il diritto di Santa Romana Chiesa e con la sentenza di primo grado poco conta, quello che resta è l’idea che ci siamo fatti di un vescovo, che come tanti “vertici” cattolici, tende a pensare che le “condizioni assolutamente delicate” riguardano solo i membri della chiesa dimenticando che condizioni ancora più delicate sono quelle dei credenti che ancora sperano in una chiesa in grado di cambiare e di non deludere.
Noi non ci stupiamo, sappiamo bene che niente cambia nella chiesa cattolica e non siamo per nulla delusi ne ci sentiamo offesi: è tutto ovvio, ripetitivo e patetico.