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“Noi Tutti Incluso” Prosegue l’impegno.

Il 3 dicembre 2017, presso la sala Pinella Musmeci, sita all’interno della Villa Belvedere, si svolgeva la presentazione del libro “Noi, tutti incluso”.
Dieci autori in erba, mettono a nudo la propria anima, raccontando l’esperienza personale o di un familiare che convive con la disabilità.
Così conosciamo delicatamente la vita di dieci persone straordinarie, ne respiriamo le emozioni, le gioie, le difficoltà, le angosce, personali e di chi quotidianamente e amorevolmente vi sta accanto.
Il libro è un successo inatteso, un boom di consensi, si attiva velocemente un meccanismo per il quale il gruppo di autori viene invitato in diversi comuni, negli oratori, nelle scuole, per portare la loro testimonianza, per fare conoscere le loro storie e sensibilizzare sulla tematica dell’inclusione, purtroppo ancora vittima degli stereotipi e dei pregiudizi.
“Noi, tutti incluso” incontra giovani e meno giovani, arriva ai cuori di moltissimi nel tentativo di abbattere le barriere mentali, che sono ancora molto più presenti di quelle strutturali.
Attraverso quei racconti, la disabilità non è più qualcosa di estraneo, un argomento di cui si preferisce non parlare, la disabilità diventa massima espressione di vita, di forza, di coraggio e di volontà.
Un dono d’amore che prende forma nelle attività solidali in cui gli autori, in tutti questi mesi, hanno destinato il ricavato delle vendite del libro.
L’ultima attività sociale, l’abbiamo registrata ieri, e il filo conduttore parte proprio dalla presentazione del libro, pomeriggio in cui Mario D’Anna, coautore, fa notare ancora una volta l’esistenza di una lapide dedicata alle vittime di Capaci e via d’Amelio, posta dal Rotaraci Club, ma ormai invisibile dall’assenza di manutenzione e per questo quasi sconosciuta.
Il gruppo sente l’esigenza di restituire visibilità alla memoria delle vittime, e così ieri, nella giornata dedicata al Ricordo e all’impegno per le vittime della mafia, la lapide è tornata alla luce, grazie al contributo degli autori che hanno fatto realizzare un sostegno alla lapide e collocare due faretti per illuminarla anche nelle ore di buio, decorandola con cespuglietti di margherite.

Sottolineo l’attività del gruppo perché il libro nasce con la volontà di un impegno sociale che non rimane confinato al tema della disabilità, ma intende essere presente ovunque ci sia necessità di azioni concrete e di segnali forti che servano a sensibilizzare l’intera comunità. Qualche altro progetto è ancora in cantiere, il cerchio del dono d’amore non è ancora completo.
Quindi grazie agli autori e grazie a tutti coloro che con il loro piccolo impegno cercano quotidianamente di riscoprire e far rivivere in ognuno di noi valori, sentimenti e passioni da cui partire per ricostruire un futuro migliore.

( Laura Magliocco )

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