sabato, Aprile 27, 2024
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Invito i miei lettori…

Invito i miei lettori su Fancity, che sono almeno mille e che  non ho ingannato mai perché li ritengo i depositari della mia anima, di fare un piccolo sforzo che gli tornerà utile per avere un quadro disincantato, privo di retorica, circa gli ultimi avvenimenti aventi al centro della questione la Russia. Debbono, i miei lettori, per favore, avere la pazienza di andare a ripescare due miei articoli, su Fancity, il più vecchio intitolato Scritto premonitore sull’Europa,del giugno 2016, in realtà risalente al…. giugno 2012; quello più recente dal titolo  il mondo Russo apparso nel gen 2017 ma concepito nell’aprile del 2014. Scritti dunque ben lontani dal precipitare degli eventi odierni.

Qui, ringraziando anticipatamente chi vorrà sottoporsi  alla lettura, mi limito a  fare delle integrazioni .

Per quanto riguarda l’articolo sulla necessità di avere al più presto un presidente  di ‘lungo corso’ dell’Unione europea  ribadisco  che sarebbe ora che la Gran Bretagna la smettesse con gli spostamenti tattici  in funzione di longa manus degli USA in Europa, storicamente ormai inaccettabile, e entrasse per sempre nel novero dell’UE. Bisognerebbe rivolgere un appello stringente da parte dell’UE.

Circa l’articolo sul mondo Russo, che ritengo profetico, c’è solo da chiarire che a proposito della donazione fatta dalla Russia  nel ’54 all’Ucraina della Crimea, che ho definito un errore mostruoso, certo non significa che i Russi hanno mal riposto la fiducia verso l’Ucraina, allora: ma ritengo che quel gesto, ostentatamente internazionalista, e per certi versi esorcistico verso la guerra fredda, so migliò al regalo che un figlio fa alla madre donandole…un orologio a pendolo: il dono resta in casa e la madre, non foss’altro per devozione verso il figlio, non ne disporrà mai liberamente. Il  comunismo tra l’altro. era ancora (e resta) ben lontano dall’essere realizzato, e la pretesa della Russia di rientrare in possesso della Crimea, con gli ‘interessi’ ‘maturati’ nel Donbass, rende quanto di più, appunto, mostruoso, l’errore di allora.

Ultima annotazione:  chi è abbastanza disincantato e sereno nell’animo da giudicare gli eventi storici senza il condizionamento che dalle nostre parti impedì alla gioventù ,ad esempio quella della mia generazione, di crescere con plurimi apporti obiettivi, legga, per favore, un non lunghissimo scritto di Lenin dal titolo Rapporto sulla ratifica del trattato di pace (si riferisce a Brest-Litovsk) del marzo 1918, in cui egli non nasconde che quella patita dai sovietici è una “ dura sconfitta seguita da un periodo di dure prove che abbiamo appena attraversato”. Sono convinto che Zelenskyy  ha in mente anche la dolorosa esperienza di Lenin.

                                                                                                   Ivan Castrogiovanni

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