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Ztl e zona 30 – Un provvedimento che non risolve la questione della vivibilità e che porterà solo multe

ACIREALE – Piazza Duomo aperta al traffico veicolare privato fino alle ore 19.00 è la sintesi di una città che ha deciso fortemente di rimanere nella lista dei Comuni italiani che non riescono a trovare soluzioni per la viabilità e per la vivibilità. Una decisione che non è condivisa neanche da tutti gli esercenti che si dividono sulla scelta dell’amministrazione Alì di cancellare quel poco di ztl che si era riusciti ad ottenere dopo ben tredici anni di dibattito e di scelte più volte adottate e tante altre volte ritirate.

Sperimentale è il termine che con maggiore frequenza abbiamo sentito tutte le volte che le varie amministrazioni si sono confrontate sulla questione ztl, viabilità, vivibilità.

L’amministrazione Alì, però, come primo atto ha voluto dare un forte segnale di cambiamento (quando si cambia non si sa mai se in meglio o in peggio) riaprendo al traffico veicolare piazza Duomo fino alle ore 19.00. Le motivazioni sono, però, l’aspetto più interessante ed incredibile della vicenda. “Prima di quell’ora non c’è tanta gente per strada” ecco cosa riferiscono i detrattori della chiusura h. 24 del Duomo, come se la chiusura di piazza Duomo si deve valutare con il numero delle persone che l’attraversano invece che per garantire vivibilità e respiro. Altri affermano “che l’economia cittadina con la ztl è andata in crisi” dimenticando che la seconda parte del corso Umberto (da piazza Garibaldi a piazza Indirizzo) mai toccata dalla ztl è quel tratto di centro storico che presenta il maggior numero di saracinesche abbassate.  Altri ancora sono convinti che sono queste le modalità per ridare ossigeno all’economia del centro storico. Niente di più sbagliato e di questo ci accorgeremo presto quando avremo tutti capito che l’apertura al traffico non risolverà la crisi e l’unica cosa che produrrà è una montagna di multe per gli automobilisti.

Altro aspetto della scelta dell’amministrazione è quello relativo alla “zona 30”.  Davvero incredibile pensare che la riduzione del limite da 50 km/h a 30 possa avere un minimo di concretezza nelle strade interessate dal provvedimento. La “zona 30” abbassa i livelli di inquinamento in quelle arterie dove normalmente si percorre ad una velocità sostenuta e dove vi sono presenti gli impianti semaforici. Lo “stop and go” delle vetture produce quell’accelerazione che aumenta le emissioni rispetto ad un’andatura lenta (30 km/h) e costante. Infatti nelle città dove è stata sperimentata questa formula sono stati sostituiti i semafori con le rotatorie proprio per consentire un’andatura costante del veicolo ottenendo la riduzione delle emissioni di circa il 10%. Una formula solo teorica per Acireale se consideriamo che al centro (corso Umberto, corso Savoia, via Galatea) non si va mai oltre i 20/25 km/h e non sono presenti semafori che fermano la marcia dei veicoli per poi ripartire al momento del verde. Una soluzione questa che potrebbe avere un senso in strade come viale Colombo o via Lazzaretto.

Davanti alla Cattedrale si celebrano matrimoni, funerali ed altre cerimonie che se prima godevano di uno spazio adesso le auto transitano insieme agli invitati e le attività di ristoro sono costretti a servire le loro dolcezze a mezzo metro dal flusso veicolare. Una situazione che ricorda tanto la famosa pubblicità del Cynar di Ernesto Calindri, una dimensione cittadina che possiamo definire grottesca.

(mAd)

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