Quel che temevo, alla fine s’è avverato. Almeno, a sentire oggi il sindaco Alì che ha affermato di essersi incontrato con il prof. Enrico Rolle, commissario nazionale “per la depurazione”, e di averne avuto assicurazione che ad Acireale si faranno non uno, bensì due depuratori, a sud nella zona di via Volano, a nord a Femminamorta!
Ed io che accusavo l’Amministrazione di allora (2016) di dibattersi come l’asino di Buridano tra l’area archeologica tra S.M. delle Grazie e S. Venera al Pozzo “oppure” Femminamorta, entrambe zone di altissimo valore ambientale, non facendo alcunché per raccordarsi al sistema Capomulini – Pantano d’Arci: in realtà speravano di ricevere somme sostanziose per un sistema di “depurazione” tutto acese (oltre i centotrenta milioni) e i risultati sono andati ben oltre le previsioni. Probabilmente anche il finanziamento pilotato dal prof. Rolle in stretta ‘sinergia’ con Invitalia e Sogesid (“società in house”) raddoppierà.
A questo punto c’è da chiedersi che ne pensa Stefano Alì: anche se a giudicare dalla sua intervista non sembra preoccupato. Mi auguro che voglia rispondere a questa nota, non fosse altro per le oltre tremila persone che il 26 luglio 2016 lessero il mio articolo su Fancity dal titolo “i liquami di Acireale”, denotando estremo interesse per la quistione.
In sintesi, rivolgo al primo cittadino le seguenti domande:
– Perché non si è dato da fare per chiedere il collegamento al sistema Capomulini – Pantano d’Arci evitando così la costruzione di costosissimi depuratori sul nostro territorio pur delicatissimo?
– Vuole mettere a disposizione della città in tempi urgenti gli studi (…) del prof. Rolle che lo hanno indotto a imporre questa soluzione?
(architetto Ivan Castrogiovanni)