Proprio dietro un noto bar di Acireale, facendo qualche passo ci si ritrova in una villetta adiacente a Piazza Santa Chiara e la prima cosa che colpisce è una panchina rossa dedicata alle vittime di femminicidio.Sono riuscita a fotografare dall’alto solo questo albero perché anche se non viene potato da anni era l’unica cosa bella da vedere.Tutto intorno un degrado indescrivibile, erbacce alte nelle aiuole, qualche lattina lasciata qua e là ma la cosa che più di tutte mi ha dato fastidio é stato vedere la panchina rossa tutta arrugginita, messa li e lasciata alle intemperie senza che mai qualcuno si preoccupasse di tenerla sempre bella e tinteggiata.La panchina, che ha un significato importante, simbolo che ricorda le vittime di femminicidio e vederla in quello stato mi ha dato non poco fastidio.Tutto questo perchè, gli anni passano nel totale disinteresse di tutti.
Mi avvio verso Piazza Santa Chiara, stessa identica situazione, erbacce, lattine, bottiglie, cartacce nelle aiuole.Una bellissima Piazza su cui si affacciano tantissime abitazioni, doveva essere un gioiellino per tutti gli abitanti del luogo che avrebbero potuto godere di del verde, degli alberi, di tante panchine in cemento per potersi godere il fresco e di una enorme fontana al centro della Piazza che in origine era una meraviglia.
Di tutto questo non esiste più nulla e mi chiedo; com’è che gli abitanti non si siano accorti che le panchine sono state sdraricate dal cemento e credo che per portarsele via hanno divuto fare un bel po di rumore, ma tanto rumore.
Perché non si sono ribellati allo scempio che stava avvenendo, non hanno gridato e scesi giù per ribellarsi? E poi mi chiedo com’è che hanno permesso che quella bellissima fontana, fosse eliminata, riempita di terra e dove oggi le erbacce arrivano fino in cielo?
Tra poco tempo nascerà in questo luogo una bambinopoli, forse regalerà un po di colore, sperando che non venga distrutta anche questa.
Finché il silenzio non troverà la forza della voce e i nostri occhi faranno finta di non vedere, tutto quello che di bello ci è stato regalato, verrà perso nell’indifferenza e nel totale abbandono.
(Graziella Tomarchio)
