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giovedì, Maggio 2, 2024
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Acireale, chi ha ucciso la bellezza?

ACIREALE – Villa Belvedere, il parco con vista sul mare di Santa Maria la Scala, la vista che emoziona e che, oggi, fa male. Quel viale che porta nel balcone del nostro Belvedere adesso appare triste tutte le volte che ci avviciniamo al portone d’ingresso di quello che è diventato un luogo da dimenticare, un posto dove si è concentrato il degrado e il disprezzo per la bellezza.

Finiva l’amministrazione Garozzo, subentrava quella Barbagallo e oggi quella Alì ma la villa belvedere rimane il mistero di Aci e Galatea, dove finisce la bellezza e inizia l’incapacità a trovare soluzioni. Oltre le dinamiche giudiziarie ci si chiede perchè non si fa manutenzione ordinaria, perchè non si cura almeno quella parte di villa regolarmente aperta al pubblico? Perchè non si comprano nuove essenze da piantumare? E perchè gli acesi si stanno abituando ad una villa con le transenne perenni?

In fin dei conti inizia con la cura della bellezza dei luoghi la coscienza collettiva di appartenenza, tutelando la bellezza si sconfigge il vandalismo, l’azione incivile si riduce, cresce e si moltiplica il bisogno di luoghi gradevoli, armoniosi, verdi, vivibili. Al contrario lasciando tutto al degrado e all’incuria si incoraggiano le azioni volgari, si trasforma la collettività in orde di uomini e donne nervosi, sempre incazzati, sempre alla ricerca di un parcheggio mentre si sbattono i pugni sul volante.

Traffico al centro storico

Stessa storia di silenzio e lento degrado in un altro luogo speciale. La piazzetta di Santa Caterina appoggiata sulla timpa, vista mare vertiginosa. Un luogo bellissimo dove si accede attraverso un vicolo dolcissimo, angoli suggestivi anch’essi nel degrado. Il Belfrontizio ancora un luogo superbo e spettacolare. Girando lo sguardo da sinistra a destra possiamo vedere l’immensità dell’Etna e la bellezza delle nostre scogliere. Anche lì un dramma. I piedi sulla spazzatura e le erbacce, dietro corrono le auto percorrendo la cicatrice chiamata SS114. Abbiamo una strada Statale in quella che sarebbe dovuta essere la “passeggiata” eccellente. Al posto di una “promenade” sul mare ci siamo ritrovati una strada statale, davvero un colpo mortale allo sviluppo.

Santa Caterina

Oggi siamo dentro un luogo che non ha ossigeno, che non ama la bellezza. Il centro storico invaso dalle automobili, il parco delle Terme chiuso così come tutto l’impianto termale, la villa belvedere nel degrado, la piazzetta di Santa Caterina senza manutenzione, il “Bel frontizio” una piazzola di sosta sulla statale. Oggi siamo così senza armonie, senza il sentimento di appartenenza, senza spirito di comunità. Siamo dentro un incubo, un buco nero che inghiotte, senza pietà, ogni bellezza, ogni risorsa.

(mAd)

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