ACIREALE – Ipab Oasi Cristo Re, il sindaco Barbagallo: “I dipendenti ritirino le istanze di pignoramento, altrimenti le somme che i Comuni devono all’Ipab restano bloccati”. Questo è un passaggio su cui appare chiaro non vi sono resistenze. I lavoratori ed i sindacati, infatti, hanno più volte ribadito che sono disponibili a fare un passo indietro nella speranza di sbloccare le somme e ricucire lo strappo.
Altro passaggio importante che il sindaco di Acireale ha posto all’attenzione è in riferimento all’OCC (Organismo Composizione della Crisi). Il sindaco Barbagallo ha affermato: “Si rende necessaria la formulazione di un piano di ristrutturazione formulato dall’OCC, anche se non basta. E’ indispensabile che arrivano dei segnali precisi da parte della Regione Siciliana mettendo a disposizione della somme dal fondo di rotazione”.
Al momento, quindi, la situazione si presenta in una fase di accordo tra sindacati, lavoratori e il sindaco di Acireale e vi è piena disponibilità dell’OCC di occuparsi della spinosa vicenda dell’iIpab Oasi Cristo Re. Manca il passaggio più importante ovvero l’interessamento della Regione Siciliana che non può più rimandare e fingere di non vedere e capire cosa sta succedendo in tutte le Ipab siciliane. La Regione dovrebbe nella prossima finanziaria istituire un apposito fondo per dare respiro alle strutture Ipab che forniscono servizi alla persona e chiudere definitivamente quelle che non erogano servizi.
In attesa di ulteriori sviluppi restiamo convinti che iniziare una discussione tecnica e concreta dopo oltre due anni di tormento per i lavoratori è, di fatto, colpevole. La situazione Ipab siciliane è nota da tempo. L’onorevole pentastellata Angela Foti ha infatti presentato all’ARS una proposta di riforma della Ipab siciliane già nel lontano 8 gennaio 2015. Nella proposta di legge presentata dal M5S in premessa si legge: “È venuto il momento di invertire questa tendenza dando un segnale forte affinché la Regione siciliana dia sostegno nei confronti delle fasce più deboli della cittadinanza e nei confronti di coloro i quali si trovano in stato di bisogno. Le IPAB, nonostante in passato abbiamo rappresentato un grosso bacino clientelare della peggiore e scellerata politica siciliana, possono e devono rappresentare una risorsa centrale per il rilancio sistema integrato degli interventi e servizi sociali. Finora abbiamo assistito a promesse di riordino del sistema delle IPAB ma le vuote parole non si sono tramutati in atti concreti”.
(mAd)