venerdì, Aprile 26, 2024
Google search engine
HomeCulturaNotte di stelle cadenti fra le note del Quartetto Cesar Franck

Notte di stelle cadenti fra le note del Quartetto Cesar Franck

Villa Pennisi 2018 continua con sempre nuovi eventi musicali e così, dopo il quartetto Elsa e Diego Romano esibitosi, con musiche di Schubert, giovedì 9 agosto, ieri è stata la volta del Quartetto d’archi Cesar Franck, giovane formazione composta da quattro ragazzi siciliani, che ci ha deliziato con il “Quartetto per archi in fa maggiore” di Maurice Ravel e il “Quartetto in re maggiore op.11” di Piotr Ilitch Tchaikovsky.
Bravi, bravissimi davvero questi quattro giovanissimi musicisti, nell’ordine Marco Mazzamuto (violin), Salvatore Randazzo (viola), Bruno Crinò (violoncello) e, “the last but not the least”, Nicolò Musmeci (violino), visibilmente emozionato, perché lui, acese, si esibiva per la prima volta ad Acireale.
Ed eravamo tutti un po’ orgogliosi di questo, ammettiamolo, di questo giovane talento nostrano che, forse, molti di noi fino a qualche tempo fa neanche conoscevamo, ma che, ieri, ci ha ricordato come questa città deve credere nel talento dei suoi giovani, deve investire in cultura, in eventi che creino bellezza e che, contrariamente a come crede qualcuno, non sono destinati soltanto a quattro gatti. Il giardino, infatti, è sempre gremito di persone di ogni età, a simboleggiare che di questi eventi la città è assetata, persone attente e silenziose, che, dopo essere stati omaggiati da un calice di vino -perché, ricordiamolo, gli eventi sono sempre introdotti da una degustazione di vini e dalla partecipazione dell’Associazione Sommelier Catania AIS – si lascia incantare dalle note musicali in un atmosfera veramente suggestiva.
Incantati anche dal buon odor di gelsomino, del cui fiore il giardino è ricco, ci si lascia naufragar in un sinestetico mare di emozioni varie che ci rimette in pace con il mondo, insieme alla solita buona acustica che abbiamo, ormai, imparato a conoscere. Vorrei concludere, a tal proposito, con le parole del maestro britannico, ma di origini italiane, Antonio Pappano, che è stato in passato a Villa Pennisi: “Vedere come la musica risuoni con l’architettura è stato veramente commovente”.
Buon proseguimento!

(Valeria Musmeci)

RELATED ARTICLES
- Advertisment -
Google search engine

Most Popular

Recent Comments