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Piccola storia di Jaci – Il 1° maggio 1947

La ricorrenza del primo maggio è pure l’ anniversario della strage di Portella della Ginestra, dove la banda di Salvatore Giuliano sparò contro un corteo composto da lavoratori, uccidendone 11 e ferendone una cinquantina.

Nel 1947 si festeggiava per la prima volta dal dopoguerra, durante il regime fu abolita come riccorenza  dal regime fascista che la sposta al 21 aprile ricorrenza della “nascita di Roma”. La “Festa del Lavori” in Sicilia si tramuto in una strage compiuta dalla Banda di Salvatore Giuliano. I motivi per cui venne compiuta e, nei giorni successivi, vennero assaltate sedi dei partiti di sinistra e delle Camere del lavoro della zona, risiedono, oltre che nella dichiarata avversione del bandito nei confronti dei comunisti, anche nella volontà dei poteri mafiosi, dell’autonomismo siciliano e delle forze reazionarie di mantenere i vecchi equilibri nel nuovo quadro politico e istituzionale nato dopo la guerra e, nonostante non siano mai stati individuati i mandanti, sono certe le responsabilità degli ambienti politici siciliani e americani interessati a intimidire la popolazione contadina che reclamava la terra e aveva votato per il  Blocco del popolo nelle elezioni del 1947.

l’avv. Felice saporita nelle sue cronache cittadine ricorda l’arrivo della notizia della strage in città:

Il primo maggio, nella tarda mattinata, giunge in città una notizia agghiacciante: a Portella della Ginestra, ignoti (poi si saprà appartenenti alla banda di Salvatore Giuliano, presente sul posto) hanno falciato, a colpi di mitraglia, diversi inermi contadini, ivi radunati per la Festa del Lavoro. Immediatamente monta la protesta e la solidarietà: ogni attività si ferma dalle 11 alla mezzanotte; chiudono anche i circoli.

Anche il prof. Antonino Leotta autore del libro  “Lire 12.50” riporta il tragico evento, che  lui stesso ha vissuto con ansia in quanto il padre, impiegato della riscossione dei dazi, lavorava a Bagheria. Il Prof. Leotta conclude il ricordo con queste parole:

“Pare che il gesto sia stato quello di  fermare simbolicamente, in Sicilia; la sinistra che cominciava a organizzare il movimento contadino e, in seguito, anche quello operaio. Il ministro dell’Interno, On. Mario Scelba, dichiarò, con molta determinazione, che la strage non aveva nessuna matrice politica e non apri nessuna inchiesta. Perciò, non si saprà mai, con certezza, chi spinse il dito di Giuliano a Portella della Ginestra e i reali motivi del gesto. Nell’opinione comune, poì , si alimento la convinzione che il Giuliano cominciò e continuò a commettere l’errore di sovvertire le regole ben precise dell’organizzazione mafiosa e , poichè si trasformò in “bandito”, venne eliminato, dopo alcuni anni, pare…dalla stessa mafia. Ma, assoldata da chi? Era forse un testimone scomodo?”

Fonti

“Il Risveglio” Acireale 1944 – 1960 dell’Avv. Felice Saporita

“Lire 12,50” Prof. Antonino Leotta

wikipedia

link utili

https://web.archive.org/web/20190105042646/http://www.treccani.it/enciclopedia/portella-della-ginestra-strage-di_(Dizionario-di-Storia)/

http://www.lastampa.it/2017/04/30/cultura/dopo-settantanni-rimane-ancora-senza-mandanti-la-strage-di-portella-delle-ginestre-EOh59ynnQ6IRwteb0xMbsO/pagina.html

http://palermo.repubblica.it/cronaca/2018/01/03/news/strage_di_portella_della_ginestra_morto_uno_degli_ultimi_sopravvissuti-185728718/

http://www.raistoria.rai.it/articoli-programma-puntate/portella-della-ginestra/30039/default.aspx

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