TRIBUNALE PER I DIRITTI DEL MALATO di CittadinanzAttiva – Acireale
Il 23 Maggio 2015 nel corso della “Giornata Acese del Pronto Soccorso”, organizzata assieme alla SIMEU e alla Misericordia, come TDM abbiamo preso l’impegno di monitorare e vigilare sull’evoluzione del P.S. di Acireale, dopo la “rifunzionalizzazione” (= chiusura) di Giarre e Paternò. In quell’occasione tutti i deputati nazionali e regionali presenti (come in indirizzo) si pronunciarono concordemente su un’interpretazione non restrittiva della “rifunzionalizzazione” del PS di Acireale. Già ancora prima, il 10 Maggio, avevamo denunciato come insostenibile la situazione del PS di Acireale: grave di suo, ma ancora di più dopo la chiusura di quello di Giarre, tanto da scrivere “Il PS di Acireale muore per eccesso di salute”!
Tra le inadempienze denunciate: oltre alla riqualificazione degli infissi e della climatizzazione in alcuni locali, l’insopportabile sovraffollamento delle stanze dell’Osservazione Breve Intensiva (OBI) e la chiusura del servizio da noi chiamato “Medico in OBI”, servizio che tanto positivamente aveva inciso sui tempi d’attesa e soprattutto sui tanti pazienti che, a volte dimenticati da tutti, aspettano ore e giorni per avere una dimissione o un percorso di cura all’interno dell’Ospedale.
Alle nostre rimostranze la dott.ssa Faraoni, allora solo DA dell’ASP3, ci rassicurò dicendo che si stava provvedendo ad attrezzare una nuova sala (ex TAC) e che il servizio “medico in OBI” sarebbe ripreso. Ma ciò non è avvenuto. Ad oggi abbiamo una sala vuota che non può essere utilizzata per mancanza di collaudo del quadro di isolamento e il caos che, molto spesso, regna nelle Sale d’attesa, al Triage, in Astanteria e nelle stanze dell’OBI, in particolare in questo periodo in quanto le vacanze raddoppiano i residenti nelle nostre zone.
Eppure ci risulta che ai primi di Luglio è stato presentato un Progetto dettagliato per coprire questo servizio con personale assunto a tempo determinato. La giustificazione che la stessa DG dott.ssa Faraoni ci ha dato, in un recente incontro, convince poco. In fondo si presenta un Progetto per l’assunzione a t. d. di 4 medici e 6 infermieri per un costo stimato a meno di 500.000 € l’anno, a fronte di una disponibilità dichiarata di oltre 3,5 milioni di €. Allora, se i fondi ci sono (e devono essere spesi solo per l’assunzione di personale a tempo determinato), se si ritiene utile, necessario e indispensabile un tale servizio, se medici, infermieri e l’utenza lo richiedono perché ancora tergiversare? Non vorremmo pensare male e prendere queste omissioni come parte di un piano volto a delegittimare il grande lavoro e la grande professionalità che, oggi, riscontriamo all’interno del nostro PS, sia nel personale medico che in quello infermieristico. Personale che lavora in un continuo stato di stress e che spesso mette a repentaglio la propria incolumità, anche fisica, oltre che psichica. Se si vuole chiudere il PS di Acireale, e poi l’Ospedale tutto (come da tante parti si sussurra), lo si dica subito, ciascuno trarrà le proprie considerazioni. L’unica cosa che non sopportiamo sono le continue perdite di tempo che, oltre che danni materiali e continui contenziosi, portano alla morte della speranza di un’assistenza almeno pari o confrontabile con i LEA nazionali. I Cittadini Distretto Sanitario di Acireale rifiutano con forza simile prospettiva.
Carmelo Musmeci TDM – Acireale Luigi Puccione CittadinanzAttiva – Acireale
