ACIREALE – Per i primi due anni di mandato il sindaco Barbagallo ha tenuto ad “interim” l’assessorato alla Cultura e Turismo, poi viene nominato Antonio Coniglio che lascia la presidenza della Fondazione del Carnevale e da un impulso agli eventi culturali producendo un cartello ricco di iniziative e promuovendo le associazioni cittadine.
Dopo le dimissioni di Rori Pietropaolo da assessore alla prot. civile e VV.UU. il sindaco non ha nominato un altro assessore ma ha preso con se la delega lasciata libera e stessa cosa ha fatto per la delega al Bilancio. Oggi Acireale è l’unico Comune che non ha un assessore al bilancio ma il supporto concreto del consulente economico fa si che i bilanci siano presentati in tempo e secondo i dettami della legge; diciamo che il vuoto non si avverte.
Si percepisce, invece, chiaramente l’assenza di un assessore che si occupi di viabilità e di organizzazione della stessa. Acireale è una città caotica, che ha creato confusione per decidere una destinazione di ztl e che alla fine del caos ha prodotto un solo piccolo recinto pedonale che è, appunto, piazza Duomo. Altre difficoltà nel piano viario, nell’organizzazione dei parcheggi in centro (troppi e inutili se non dannosi) ed oggi la scelta del rilevatore elettronico per multare chi supera i limiti di velocità (telecamere già previste dal progetto Aci Vivibile), il mancato pagamento dell’assicurazione e la mancata revisione del veicolo. Di sanzionare il caos della sosta selvaggia non se ne parla. Siamo ancora ai tempi del fischetto in bocca e tanta buona volontà da parte dei “vigilini”.
Oggi possiamo affemrare che non sarà nominato alcun assessore alla protezione civile e ai VV.UU. Non certo perchè il sindaco è un accentratore (non lo è) ma perchè la scelta degli assessori non è mai stata nelle sue mani ma in quelle dei leaders politici dello schieramento che governa la città.
Niente assessore quindi troppo complesso muovere e smuovere equilibri in questo periodo di confusione di collocazione politica. Nel centrosinistra non si trova la quadra per candidare D’Agostino, nel centrodestra ancora i tempi non sono maturi per accogliere le “quaglie” ed allora in questo stallo meglio non toccare nulla e la delega rimane sospesa fino a prossime elezioni.
(mAd)