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venerdì, Maggio 3, 2024
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Frana nella Timpa, gli scaloti chiedono misure di prevenzione.

ACIREALE – A seguito della nuova frana verificatesi in via Tocco, nella frazione di Santa Maria La Scala lunedì scorso, si è tenuta ieri sera una riunione del Comitato civico per Santa Maria La Scala, presieduto dal parroco della frazione Don Francesco Mazzoli.

Numerosi i partecipanti, che stanchi e sfiduciati dell’ennesimo evento franoso, chiedono con forza l’intervento delle istituzioni locali e regionali, per avviare la messa in sicurezza del costone roccioso soprastante il paese. Nei vari interventi di residenti ed ospiti, si è messa in luce l’assenza di azioni preventive per il consolidamento del versante, che va dalla scuola elementare al mulino, aree in cui s’interviene solo dopo un evento franoso e mai prima per prevenirlo.

Si è richiesto di stimolare l’amministrazione comunale ad avviare la progettazione preventiva, funzionale al finanziamento degli interventi di consolidamento, messa in sicurezza ed attenuazione del rischio idrogeologico.La frazione, infatti è flagellata da anni da fenomeni franosi legati alla totale assenza di manutenzione da parte dell’ente gestore forestale, e dai continui apporti idrici derivanti dalle infrastrutture viarie soprastanti e dall’urbanizzazione incontrollata della città di Acireale, che ha visto aumentare progressivamente le superfici impermeabili, scaricando le acque di pioggia sulla Timpa.

Il comitato si è impegnato a manifestare al Sindaco il disagio per la nuova ordinanza di sgombero, che ha investito numerose famiglie, tra cui un’anziana signora.Si è parlato anche del recente impegno della Protezione Civile Regionale, che nella frazione di Santa Tecla sta avviando un intervento di consolidamento per un importo di 1.300.000€ circa, per una frana del 2015 che ha interessato solo campagne, mentre gli interventi a Santa Maria La Scala, in cui vivono decine di famiglie, sono limitati e disarticolati tra loro e privi di copertura economica.

Il rischio è che l’incuria e l’abbandono in cui versa da decenni la Timpa, priva di un piano di gestione e di qualunque minima azione programmatica, possano determinare l’aggravarsi del dissesto idrogeologico presente sul costone, determinando il progressivo spopolamento della frazione degli Scaloti.

(red)

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