Acireale, il 25 aprile festa dei fiori o della liberazione. Conversazione con il giornalista Seba Ambra.
mAd: Seba Ambra che idea si è fatto intorno alla questione carnevale con i fiori per il 25 aprile 2016?
Seba Ambra (giornalista): “Purtroppo si parla del 25 aprile come di un pretesto per aprire un dibattito pseudo politico o sociale”.
mAd: Uno spaccato sociologico sta comunque emergendo?
Seba Ambra (giornalista): “Si, ma il problema consiste che siamo di fronte ad un dibattito virtuale e quindi nel web ci si lascia andare e si accoglie qualsiasi voce anche, permettimi il termine, quelle del fanatismo. In questo dibattito sono entrati in ballo fatti e pezzi di storia buttati li come in un minestrone. Chi da un lato tira per la giacca i partigiani e chi dall’altro li condanna; insomma un dibattito sul 25 aprile con questi toni viene di fatto sporcato. Quindi oltre a quello che di reale accadrà ad Acireale per il 25 aprile di quest’anno, lo stesso è già stato, in qualche modo, sporcato anche se ci sono diversi modi per riparare ma non sono sicuro che lo meritiamo”.
mAd: Seba Ambra se lei dovesse consigliare una exit strategy dallo stallo e dalla confusione?
Seba Ambra (giornalista): “Mi pongo una prima riflessione. Come è possibile che questa vicenda è finita completamente nelle mani dei “social?”. Ovvero come è potuto passare così velocemente dal Palazzo ai social? E’ possibile credere che se fosse rimasto tutto nei Palazzi una soluzione si poteva trovare con maggiore serenità e con meno caciara”.
mAd: Si è possibile ma i meccanismi di comunicazione sono inarrestabili….
Seba Ambra (giornalista): “Ritornando alla domanda. Nell’ambito delle strategie legate al turismo, al far cassa, si vuole sfruttare un ponte, lo capisco ma si faccia attenzione. Se vogliamo sfruttare l’arte dei maestri del carnevale allora che questa arte sia assorbita dal contesto del 25 aprile. Quando arriva il 25 aprile si deve mettere un paletto fermando la macchina del carnevale. Spiego meglio. Quel giorno si faccia una manifestazione importante magari usando i fiori ma senza collegamenti con il carnevale. In questi giorni mi sono chiesto se veramente il 25 aprile si fa la parata dei carri in fiore allora è possibile che i bambini a scuola potranno ragionevolmente chiedere alle loro maestre “ma è carnevale?” e magari qualcun altro si potrebbe organizzare per un gruppo in maschera. Ovviamente è una riflessione che pongo all’attenzione perché è una possibilità a cui si deve pensare, ovvero la possibile errata sovrapposizione carnevale/25 aprile”.
mAd: Lei quindi individua il fatto che per il 25 aprile la macchina del carnevale dovrebbe fermarsi?
Seba Ambra (giornalista): “Si. Se la macchina viene avviata qualche giorno prima (il 23 e il 24) per il 25 aprile deve cambiare e deve essere pensata in maniera diversa. Le manifestazioni che vanno dal 23 – 24 e 25 non possono essere pensate come eventi in continuità. Il giorno del 25 aprile deve avere altre valenze. Qualcuno mi ha chiesto in questi giorni se io ritengo utile proporre delle lezioni di tipo accademico ai ragazzi? Sono utili ma non basta. Abbiamo gente in gamba capace di comunicare con lo spettacolo, cambiando le formule si potrebbe avere la possibilità di esaltare la giornata del 25 aprile. Tutto serve per coltivare la memoria e si spera sempre che siano utilizzate modalità che entrano e rimangono nella testa dei ragazzi, gli stessi ragazzi che i due giorni prima saranno a vedere i carri in fiore. Coltivare la memoria si può fare anche in maniera spettacolare. Quindi se si ha intenzione di fare spettacolo i giorni precedenti il 25 aprile allora lo spettacolo deve essere votato esclusivamente ai concetti della liberazione e della memoria perché le cose migliori del passato servono e sono necessari. Quindi i fiori il 25 aprile vanno bene se il tema esclusivo è quello della liberazione, senza sfilata con la musica carnevalesca che inesorabilmente riporta alle giornate del carnevale di febbraio”.
