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Acireale, il consiglio comunale condanna il “grave atto intimidatorio al sindaco Roberto Barbagallo”

 

smart incendiataOggi (23/02/2015 n.d.r.) nel salone dell’Ex Angolo di Paradiso alla Villa Belvedere si è riunito il consiglio comunale di Acireale per una seduta straordinaria convocata dal presidente, Rosario Raneri, per discutere del “Grave atto intimidatorio al sindaco della Città di Acireale, Roberto Barbagallo”.

All’inizio della seduta sono intervenuti per esprimere solidarietà e vicinanza e per spronare il sindaco e la giunta a portare avanti con coraggio e serenità l’azione amministrativa: il deputato nazionale Andrea Vecchio, il deputato regionale Nicola D’Agostino e il sindaco emerito della Città di Acireale, Alfonso Sciacca. Il sottosegretario  alle Politiche agricole alimentari e forestali, Giuseppe Castiglione, chiamato da impegni istituzionali, ha voluto porgere direttamente il suo saluto a Roberto Barbagallo, prima dell’inizio del consiglio comunale.

La seduta, durata circa due ore, è stata aperta e conclusa dal presidente del consiglio comunale Raneri, che ha ribadito la solidarietà di tutto il civico consesso al sindaco e ha ricordato: ‹‹La risposta migliore a questo vile atto delinquenziale è continuare ad operare con la massima trasparenza, con coraggio e con la stessa determinazione per le istituzioni e per i cittadini››.

Singoli attestati di stima e affetto al primo cittadino sono stati espressi da buona parte dei 29 consiglieri presenti, ma anche dal segretario generale del Comune di Acireale, Giovanni Spinella, e dal vicesindaco, Nando Ardita, a nome di tutti i componenti della giunta.

Nel salone dell’Ex Angolo di Paradiso erano presenti anche dipendenti comunali, dirigenti e decine di cittadini, che hanno voluto ancora una volta dare sostegno al primo cittadino.

Il consiglio comunale si è concluso con il messaggio del sindaco di Acireale. Roberto Barbagallo, dopo aver ascoltato tutti gli interventi , ha preso la parola sinceramente commosso: ‹‹Ringrazio di cuore quanti sono presenti, ma anche quanti mi hanno telefonato in questi giorni e oggi non sono qui. Chi lo ha fatto, chi ha espresso un pensiero a me, lo ha fatto per la Città, che io oggi sono chiamato ad amministrare. Le parole più forti che ho ricevuto sono state quelle dei sindaci. In questo momento è difficile amministrare una città, per la congiuntura economico-sociale che viviamo. Non si vive bene, ne siamo consapevoli, e noi sindaci ci sentiamo in dovere di ascoltare i nostri concittadini. Io ho voluto tenere aperte le porte del Comune, in questi mesi ho incontrato tantissima gente in difficoltà e purtroppo sono tanti i “no”, che sono stato costretto a dire. Quest’atto mi ha costretto a fermarmi, con i miei familiari, ma adesso sono sereno, gli inquirenti stanno facendo il loro lavoro e ho l’affetto di tanta gente. Questa seduta è un modo per ripartire, tutti insieme, la giunta e il consiglio, maggioranza e opposizione; e ringrazio particolarmente l’opposizione, perché mi è stata vicina, ed è sempre presente quando si tratta di grandi temi. Vorrei trasmettere a tutta la città tanta serenità, umanamente e con l’azione politica e amministrativa, con atti che continuino nel segno della legalità e della trasparenza, su questo non si potrà mai sbagliare e mai faremo un passo indietro. Ci sono delle regole che vanno rispettate, un sindaco è sovraesposto perché è il garante di queste regole e chi, in rappresentanza di tutta la pubblica amministrazione, dice “no”. Dobbiamo essere uniti e farlo tutti insieme: sindaco, assessori, consiglieri, uffici. Da subito riprendiamo senza esitazioni a fare tutto il possibile per rendere Acireale una città più vivibile. Sono sicuro che la risposta più bella a quest’atto meschino, arriverà dalla società civile››.

Acireale, 23 febbraio 2015   U.S. Licia Castorina

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