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Acireale, incontro pubblico sull’autismo. Abbiamo sentito Nello Pomona.

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mAd: Nello Pomona lei è sempre impegnato sull’argomento autismo e disabilità, ci dica qualcosa intorno all’incontro che si terrà il 20 maggio all’ex Angolo di Paradiso.

Nello Pomona: “Il convegno si inserisce nel piano di azione di Autismo Oltre che intende così supportare il carico del lavoro di cura dei propri associati e, più in generale, dei nuclei familiari che vivono la problematica, offrendo spazi di approfondimento che aiutino a trovare e/o costruire elementi si serenità e di senso nella quotidiana convivenza con i loro congiunti autistici. Essere consapevoli di quali disturbi comportamentali possono stare dietro problematiche gastroenterologiche legate alla condizione, è una buona occasione per rileggere la condizione dei propri figli approfittando di un interlocutore di eccezione qual è il Dr. Balzola”.

mAd: Quali sono le principali necessità per gli autistici e per i loro genitori?

Nello Pomona: “L’incontro servirà anche a riflettere su altri due punti fondamentali. Il primo è legato all’opportunità che da qualche parte si istituisca presso gli ospedali un dipartimento per le Disabilità, dove i soggetti con maggiore gravità possano trovare personale specializzato al loro trattamento e ne parleremo con il dott. Spampinato di Odontoiatria speciale, che ci è sempre stato vicino, e che in questi anni ha lavorato con entusiasmo per l’autismo e le altre disabilità gravi. Senza la loro specializzazione quanti ragazzi avrebbero avuto problemi ai denti per tutta la vita … Ma rifletteremo anche sulla necessità di integrare il sociale ed il sanitario negli interventi sull’autismo”.

mAd: Ritiene vi siano ancora spazi di necessario intervento, spazi vuoti che andrebbero colmati?

Nello Pomona: “Purtroppo siamo ancora molto lontani dal realizzare questa unione nei nostri territori con tessuti sociali abbastanza sfilacciati e non si vede nemmeno una grande sensibilità in tema. Ed i magri bilanci sociali dei comuni, passano sempre più spesso dal “dare di meno a più utenti” e dal “dare di più a meno utenti” al “dare di meno a meno utenti”, purché mi resti qualcosa per mettermi in mostra e dire che comunque qualcosa la faccio. Altrimenti come legittimo il mio ruolo? Manca la consapevolezza che quando non riesco a creare un obiettivo che metta in moto negli altri ed in primis nei genitori la voglia di spendere energie e di accettare sfide, è come se avessi fallito tutto. Ho fallito nel migliorare le condizioni dei ragazzi con autismo, delle loro famiglie (perché non le ho ascoltate), dei servizi deputati al trattamento della patologia (perché non possono prendere esempio positivo da ciò che faccio), ecc. Insomma non sono riuscito a mettere in atto un circolo virtuoso. Così su questi argomenti nessuno si interroga, e mentre si fa un gran parlare di gettonopoli (che ci può anche stare), di diminuzione dello stipendio degli amministratori (sono meno d’accordo), di documento unico di programmazione (quanti conflitti per esempio al consiglio comunale di Acireale!!!), nessuno sa quanti ragazzi con disabilità grave avrebbero avuto diritto all’assistenza igienico sanitaria ed all’assistente alla comunicazione, e quanti ne hanno usufruito. Per quante ore ne avrebbero avuto diritto, e quanto ne abbiamo corrisposto. E quali scelte sono state fatte in merito. Perché è dalla capacità di fare delle scelte e assumersene le responsabilità che si giudicano sia le amministrazioni che le compiono, che le opposizioni, che eventualmente le contrastano”.

mAd: Lei sta segnalando una certa disattenzione della politica nei confronti di temi così delicati?

Nello Pomona: “Non ci sono state commissioni che se ne siano occupate, nemmeno organizzando camminate vere e proprie e pellegrinaggi, altro che uscite da criticare. Non ci sono forze politiche immuni. E la cittadinanza, su questi temi, dorme. Del resto la creazione di valore sociale sul territorio dovrebbe nutrirsi della bontà del lavoro fatto…. Ma se non ci attrezziamo per tempo, l’obiettivo di rendere i nostri territori sempre più aperti all’inclusione sociale sarà solo un miraggio. Ci sarà sempre meno spazio per le persone con autismo, cui possiamo sempre guardare con grande dispiacere per la loro condizione ed un bel “poverini” sulle labbra. Dal prossimo anno scolastico garantirò un impegno più fattivo”.

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