NIente da fare, malgrado l’evidenza di un gruppo di lavoratori che non hanno più la possibilità, la forza e la capacità di andare avanti. Sembra esserre la sceneggiatura thriller, un film dell’orrore, una tortura quotidiana, un avvenimento innaturale, invece è responsabilità della politica di governo regionale se i lavoratori dell’Ipab Oasi Cristo Re sono senza presente e con un futuro non certo sorridente.
Due anni senza stipendio, due anni di dedizione ai malati, agli anziani con disabilità, due anni di silenzi, di complicità, di non ascolto, di scioperi, di incontri, di uomini sui tetti, di donne urlanti, di dichiarazioni e di prese per i fondelli. Due anni di tortura, di stillicidio, due anni e poi… arriva mezzo stipendio e sembra notizia.
Ci chiediamo cosa hanno fatto di male i lavoratori dell’ipab oasi Cristo re per dover sopportare questo trattamento? Ci chiediamo come fanno i politici la notte a dormire sereni sapendo che decine di famiglie sono alla disperazione, come fanno a non sentirsi in colpa, a non agire? Eppure dormono tutti sonni tranquilli e lo fanno certamente con la pancia piena, con lo schermo lcd panoramico e con le pantofole ai piedi, mentre tutto intorno brucia di rabbia, di disperazione, mentre il silenzio avvolge e la strada del disastro annunciato, del fallimento, della svendita.
I lavoratori dell’Ipab oasi Cristo Re sono soli, è un fatto drammatico ma evidente. Sono soli quando vanno al lavoro, quando tornano a casa, sono soli davanti all’incapacità di organizzazione, sono soli, soli e soli e il loro urlo, le loro difficoltà sono quelle di tanti lavoratori che, per un motivo o per l’altro, non riescono più a tirare la cinghia.
La questione Ipab Oasi Cristo Re è quindi una di quelle situazioni che, temiamo, non troverà soluzione perchè sotto il vessillo del dio denaro, la politica non penserà a dare una risposta ai lavoratori, la politica non vedrà “un’opera pia”ma solo un immobile, muri e corridoi. La politica regionale non vedrà nulla perchè di nulla è composta.
(mAd)