Acireale, via Paolo Vasta l’ennesimo atto vandalico che tende a produrre ulteriore inciviltà e degrado nella città barocca dei campanili. Scene che si ripetono con una certa periodicità e con un tempismo certamente strano. Acireale che non sa differenziare, che non riesce a portare ordine nella questione raccolta dei rifiuti urbani; una città che lotta disperatamente per il cambiamento di una cultura che per mezzo secolo ha fatto finto di dormire ma che di fatto ha sempre mantenuto tenacemente lo stutus quo. La nostra città che ha paura di ogni possibile soluzione innovativa e dove, sotto la cenere, cova sempre il fuoco della restaurazione.
Lo dicevamo durante la lunga campagna elettorale amministrativa e lo ribadiamo oggi con maggiore vigore: la nostra città deve avere il coraggio di rinnovarsi, il coraggio di muoversi in direzioni mai affrontate prima, l’impeto di svolgere un’azione dura e determina di (ri)educazione sociale e civica. Oggi, è visibile, scontiamo e paghiamo a caro prezzo tutto il silenzio di un intero secolo, quel silenzio e quella collusione che ha visto sempre Acireale capofila del conservatorismo e del bieco “si può fare”.
