ACIREALE – Il 12 settembre 2016 è stato il giorno dello stop alla “sperimentazione” della ZTL ad Acireale. L’estate scivolò via con polemiche e divisioni: in città, al consiglio comunale ed in ogni piazza virtuale e reale; chi voleva un cambiamento degli orari, chi urlava contro le scelte dell’amministrazione, chi ha sostenuto la scelta di chiudere il centro storico, chi ha preteso navette, parcheggi e arredo urbano. Poi è calato il silenzio e così il sindaco Barbagallo prendendo spunto (la palla la balzo) dei lavori per il marciapiede in via Galatea ha riaperto il centro storico ogni santo giorno compresi sabato e domenica. Non ci siamo sorpresi ad Acireale la conquista di una misera zona pedonalizzata sembra essere più complessa della conquista della posizione eretta e così, da soli, siamo rimasti ancora gli ultimi in fatto di vivibilità.
Andiamo ad oggi. Davanti al caos veicolare e all’assurdità di una città in preda ai fans delle marmitte, l’amministrazione Barbagallo sa che deve dare una risposta concreta e definitiva. Il sindaco in consiglio comunale ha fatto capire benissimo che teme un possibile ricorso al TAR qualora chiudesse il centro storico senza PUT ed allora ci apprestiamo a vivere un’altra ztl balneare con il marchio della perenne “sperimentazione”?
Ecco cosa, secondo le nostre fonti, ha deciso l’amministrazione Barbagallo per l’estate 2017.
Chiusura h. 24 di piazza Duomo, resta chiusa via Romeo e si chiuderà il corso Umberto (primo tratto) ma solo a partire dalle ore 19.00, si chiederà ai negozianti del corso Umberto di rimandare l’orario di chiusura di un’ora. Piazza Lionardo Vigo e davanti alla Basilica di San Sebastiano non vi sarà chiusura al traffico ma tutti saranno liberi di muoversi tra il barocco della Basilica e la via Vittorio Emanuele. Rimarrà quindi un recinto per uomini (piazza Duomo) e nel resto del centro storico il caos ammorberà pedoni, bambini e chiunque voglia passeggiare al centro senza essere bombardato dalle polveri sottili. Sembra essere proprio la classica mediazione che potrebbe mettere d’accordo tanti, sembra anche un compromesso tipico frutto della nostra terra.
Rimangono dati incertissimi. Il parcheggio ai Cappuccini sarà ancora lasciato libero (?) oppure finalmente si riuscirà a posizionare l’ormai mitica “sbarra di accesso?”. Arredo urbano al centro storico? Panchine? Cestini portarifiuti e cicche? Pensiline per le fermate del bus? Navette? Segnaletica?
Il tempo è davvero scaduto e se qualcuno pensa di risolvere e chiudere la questione “regalando” agli acesi pochi metri di vivibilità allora vuole dire che siamo davvero indietro nel tempo, indietro in ogni pensiero, riflessione e piano di sviluppo.
(mAd)