ACIREALE – Elezioni amministrative nel vivo della campagna elettorale, il pericolo – come accertato da un’indagine ISTAT – è sempre nel fattore corruttivo. A leggere i numeri dell’istat intorno alla questione “voto di scambio” ci accorgiamo che si tratta di un fenomeno che in Sicilia è rilevabile soprattutto “nelle elezioni amministrative”.
L’indagine dell’Istat fotografa la diffusione del voto di scambio rilevando che in Sicilia e nelle regioni del sud Italia la diffusione di questo fenomeno è doppia rispetto al resto del Paese. Secondo l’indagine il 9% degli elettori siciliani ha dichiarato che gli è stato chiesto il voto in cambio di soldi, favori o regali di altro genere mentre lo stesso fenomeno nel resto d’Italia raggiunge una percentuale che si ferma al 3%. Ed ancora, sempre secondo l’indagine Istat, il 16% degli intervistati dice di conoscere altre persone a cui è stato proposto il “voto di scambio”.
Possiamo considerare Acireale immune da questa pratica? Non crediamo proprio e non siamo per nulla convinti che questo pessimo fenomeno e insana pratica si fermi ai confini della nostra città. Ed allora, ancora una volta, vogliamo ricordare che vendere il voto o comprare il voto o solo promettere qualcosa in cambio del voto è un reato. Un reato grave che infetta il tessuto culturale, sociale e politico delle città.
Al voto quindi ma secondo la propria coscienza e secondo le proprie convinzioni, le promesse oltre ad essere reato annichiliscono il tessuto culturale, uccidono il bene comune e distruggono il concetto di comunità.
(mAd)