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Auguri Mafalda!

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il 29 settembre 1964 su suggerimento di Julián Delgado, a quel tempo editore del settimanale Primera Plana e amico intimo di Quin, papà di Mafalda, esce la prima striscia del famoso fumetto. Nel 1970 Mafalda è pubblicata in Spagna, in Portogallo e in Brasile dove compare su una rivista di pediatria e pedagogia. Sempre nello stesso anno, inItalia, Mafalda è pubblicata quotidianamente da Paese Sera, il primo di molti giornali che decideranno di pubblicare la striscia. Mafalda è una bambina dallo spirito ribelle, profondamente preoccupata per l’umanità e per la pace nel mondo. Pone a sé e ai suoi genitori domande candide e disarmanti a cui è difficile, e a volte impossibile, rispondere. Sono domande che mostrano le contraddizioni e le difficoltà del mondo degli adulti, nel quale Mafalda rifiuta di integrarsi,  è ispirata a una bambina di un romanzo di David Viñas, Dar la cara, pubblicato nel 1962 in Argentina. «L’amarezza è grande, se Mafalda è ancora così attuale, se i problemi a lei tanto cari continuano a parlare alle persone di ogni età, significa che il mondo è sempre lo stesso. Anzi, se qualcosa è cambiato, è in peggio. La guerra continua ad essere sempre da qualche parte. C’è sempre una crisi economica nel nostro Paese, qualunque esso sia. E tutti vogliamo sempre risposte sincere dai nostri genitori, o da chi pensiamo possa farne le veci: lo Stato, la società o la scuola. Continuando a ottenere delle bugie, più o meno benintenzionate. Solo che non ci sono più padri che hanno le risposte. Insomma, il mondo è sempre più malato e la minestra piace sempre meno ai bambini». così Quino, in un intervista a l’Espresso.

#fancitycultura

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