Il dirigente dell’area tecnica propone (si tratta del primo passaggio: la proposta) dopo avere preso atto (con i passaggi definiti dalla procedura e sentito l’ufficio dell’avvocatura) che “la nomina di un professionista incaricato a rappresentare le ragioni del Comune costituisce scelta fiduciaria dell’Amministrazione comunale”, e lo propone secondo O.A.EE.LL vigente nella Regione Siciliana. E’ il primo passaggio: ovvero nel rispetto delle procedure il dirigente si limita a proporre.
La proposta, siamo al secondo passaggio, arriva sul tavolo del sindaco che, con una determina sindacale, indica (in calce e a penna) l’avv. Marcello Bonaventura. Un avvocato su cui certamente non possono essere discusse le capacità professionali.
Secondo le procedure vigenti e secondo le fonti interpellate, l’indicazione dell’avv. Marcello Bonaventura sembra essere stata eseguita nel rispetto, appunto, dalle procedure richieste.
Terzo Passaggio. Alcuni indicano un vuoto di memoria rispetto al programma di Cambiamo Acireale dove in un paragrafo stava scritto: “Vogliamo dare piena attuazione all’articolo 51 dello Statuto Comunale che prevede per il conferimento degli incarichi a professionisti esterni, attraverso apposito regolamento, il principio della rotazione, sentiti gli ordini professionali, le associazioni ed i sindacati dei professionisti”.
Il regolamento richiesto e messo in programma dal comitato che oggi governa Acireale non è ancora stato scritto nel regolamento comunale, in ogni caso per quanto riguarda il concetto di rotazione possiamo solo prendere atto, ad oggi, che all’avv. Marcello Bonaventura è il primo incarico remunerato che gli viene affidato, quindi, la modalità della rotazione è sempre possibile e attuabile. Bisogna pur cominciare dal primo per poi attuare (dopo aver scritto il regolamento) la rotazione degli incarichi.
Se da questa procedura alcuni hanno “letto” lo scandalo adesso possono farsi un’idea di come è andata la vicenda e trarne le dovute conclusioni. Comprendiamo, anche, che in un momento di populismo e demagogia ogni occasione è buona per lanciare un “warning” e gridare allo scandalo, anche se è sempre meglio, documentarsi bene prima di lanciare il sasso.
(mAd)