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Cosa intende dire il consigliere comunale Rito Greco?

rito-greco-copEgregio consigliere comunale Rito Greco crediamo sia opportuno tentare di comprendere il significato della sua “raccomandazione”. Lei, in consiglio comunale e per la seconda volta, afferma che da parte dell’amministrazione vi è una “disconnessione con il consiglio comunale rispetto ad alcune comunicazioni che arrivano prima ad altri organismi”.

A questo punto sorgono spontanee alcune domande. La prima. A cosa si riferisce con il termine “comunicazioni”? Intende forse dire notizie di stampa? Oppure intende dire notizie divulgate in conferenza stampa? Od anche intende riferirsi ai comunicati dell’Ufficio stampa del Comune di Acireale? Non siamo riusciti a capirlo ed anche lei, di fatto, non si è espresso con la dovuta chiarezza. Capirà che il termine “comunicazioni” è significativamente vago e lascia spazio a diverse interpretazioni. Restiamo, rispetto al termine “comunicazioni” all’oscuro del significato e, quindi, non siamo in grado di comprendere la sua volontà. Siamo convinti che si tratta di comunicazioni importanti per la città e quindi il suo rilievo rimane sospeso in attesa di maggiori chiarimenti.

Altro termine, da lei usato, che resta nel limbo è “altri organismi”. Chi sono questi altri organismi? Forse gli organi di informazioni, i blog di comunicazione e partecipazione dal basso? Non si capisce. Organismi resta davvero sospeso nel mistero e speriamo che il suo interlocutore, nel caso specifico, l’assessore Nando Ardita sia riuscito a comprendere meglio di noi. Lo speriamo ma nutriamo dei dubbi.

E siamo arrivati a due grossi interrogativi in una sola frase. “Vi è una disconnessione con il consiglio comunale rispetto ad alcune comunicazioni che arrivano prima ad altri organismi”. Siamo spiacenti ma non si capisce,è una frase sibillina e lascia una scia di interrogativi.

Successivamente, nella sua raccomandazione, ricorda all’assessore Ardita che ha anche una delega per “i rapporti con il consiglio comunale” e quindi lo esorta “ad essere più puntuale nelle comunicazioni con il consiglio”. L’esortazione è da noi condivisa nel senso che mettere nelle condizioni il consiglio comunale di poter conoscere le vicende della città di cui lei afferma con vigore “io ritengo di rappresentare, piuttosto che altri, la città di Acireale”. Siamo certi che lei insieme ad altri rappresenta la città di Acireale ma anche in questo secondo passaggio non riusciamo a comprendere a chi si riferisce con il suo termine di paragone: “piuttosto che altri”. Lei rappresenta la città mentre altri no? Altri chi? E ritorniamo alle comunicazioni sibilline dove per cercare di scoprire il significato di “altri” bisognerebbe ricorrere a Indiana Jones.

Chi sono quegli altri che conoscono informazioni e comunicazioni prima che gli stessi siano trasmessi al consiglio comunale? Forse, e ritorniamo alla prima casella come nel gioco dell’oca, si riferisce agli organi di informazione? Ai social di cui ultimamente lei ha avvertito una certa “allergia”? Se fosse così allora noi ci permettiamo di porle delle domande precise. Lei crede davvero che nel mondo le informazioni prima passano da tutti gli organi istituzionali e poi arrivano alla gente? Se fosse così sir ende conto che si dovrebbero abolire le conferenze stampa, le comunicazioni stampa, le interviste, i giornalisti, i blogger, i pensatori, gli analisti e tutti quelli che operano nel campo dell’informazione e delle comunicazioni? Lei crede davvero che tutte le notizie che vengono riportare devono prima passare dal consiglio comunale? Lei, come i suoi colleghi, ha possibilità che il normale cittadino e lo stesso giornalista o blogger non hanno. Avete l’accesso agli atti,la possibilità di incontrarvi in commissione, la possibilità di interagire tutti i giorni con gli amministratori e avete la possibilità di porre domande in aula, avanzare emendamenti, proporre mozioni e atti di indirizzo. Ma tutto questo sembra che a lei non basti, vuole di più. Sembra che vi sa da parte sua un certo nervosismo nel leggere alcune notizie, delle anticipazioni prima che arrivano a sua conoscenza. Ma è così ed è sempre stato così. Non tutte le notizie sono prima passate al setaccio della politica, perché l’informazione in un Paese libero non deve aspettare il semaforo verde dei consiglieri comunali e/o della politica in generale. Tutte le volte che si propone una notizia è perché ci si sbatte a cercarla, incontrare le fonti, parlare con i protagonisti, mettere in moto tutti gli accorgimenti migliori per informare i cittadini.

La sua “raccomandazione” rimane, quindi, un passaggio poco chiaro nel rapporto tra politica e informazione ma se dovessimo tentare di decodificarla allora capiremmo soltanto due cose:o l’informazione è più abile di voi consiglieri comunali a fare il suo “lavoro”, oppure lei desidera avere la primogenitura in ogni “comunicazione”. La prima ipotesi non sta a noi certificarla, noi speriamo soltanto che lei non si riferisca alla seconda, perché in tal senso rimarrà sempre insoddisfatto e l’assessore Ardita non è nelle condizioni di poterla accontentare. La notizia è notizia con o senso il consenso del consesso.

(mAd)

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RIPORTIAMO LA VERSIONE INTEGRALE DELLA RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIERE COMUNALE RITO GRECO, IN TESTO E IN VIDEO – Seduta del consiglio comunale di Acireale del 29/09/2015 – Raccomandazione del consigliere comunale Rito Greco (Progetto Acireale) –

Rito Greco: “Prendo la parola per comunicazioni istituzionali. Signor Presidente, proprio in questa sede qualche seduta fa lamentai da parte dell’amministrazione in generale la disconnessione che vi è con il consiglio comunale rispetto ad alcune comunicazioni che arrivano prima ad altri organismi piuttosto che al consiglio comunale. E mi sono ricordato quella sera, ed a maggior ragione questa sera mentre l’assessore Ardita parlava, che lei assessore e vicesindaco è anche assessore ai rapporti con il consiglio comunale, per cui io le chiedo – così come lei ha fatto stasera ma dovrebbe completare con una divisione della relazione ad ognuno di noi – di essere più puntuale nelle comunicazioni con il consiglio, perché se lo fa al consiglio lo fa alla città di Acireale. Siccome io ritengo di rappresentare, piuttosto che altri, la città di Acireale, vorrei che le comunicazioni arrivassero prima a questo consiglio comunale e poi ad altri. Grazie”.

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