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giovedì, Maggio 16, 2024
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“Dallo Stalking al femminicidio”, continua l’azione della Rete

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ieri pomeriggio, nella sala del palazzo del turismo di Acireale, si è tenuta la conferenza-dibattito “dallo stalking al femminicidio” organizzata dall’associazione LARETE25NOVEMBRE.

ospite della serata il Prof. Malizia, criminologo e docente di criminologia e diritto penale presso l’università Kore di Enna. il professore ha spiegato come lo stalking e il femminicidio non siano due fenomeni slegati tra loro ma strettamente correlati in quanto il primo, nella stragrande maggioranza dei casi, è solo il veicolo che porta al tragico finale. ha tracciato i vari profili dello stalker e della vittima prendendo spunti anche da fatti di cronaca realmente accaduti.

non meno interessanti gli altri interventi, la Prof.ssa Tina D’anna:”La società si deve fare più attenta, coraggiosa abbastanza da denunciare tutti gli atti di stalking e voler divulgare una coscienza del rispetto e della difesa personale attraverso forme lecite ed efficaci. Far nascere una riprovazione sociale contro chi tratta una donna come la “roba” di Mazzarò, nella famosa novella di Giovanni Verga, distruggendola quando questa non può essere sua. Imparare a stare nella relazione con cura e rispetto, con l’alterità che ogni donna esprime in quanto donna, in quanto persona, in quanto corpo che vive, anima che sente e mente che pensa.” e poi la dott.ssa Mara Trovato, psicoterapeuta: “Recalcati scrive: “….“… la condizione che rende possibile l’amore, come forma pienamente umana del legame, è – come teorizzava Winnicott – la capacità di restare soli,….. Quando un uomo anziché interrogarsi sul fallimento della sua vita amorosa, anziché elaborare il lutto per ciò che ha perduto, anziché misurarsi con la propria solitudine, perseguita, colpisce, minaccia o ammazza la donna che l’ha abbandonato, mostra che per lui il legame non era affatto fondato sulla solitudine reciproca, ma agiva solo come una protezione fobica rispetto alla solitudine”.

ha moderato la serata il Sig. Enzo dato: “Abbiamo delle certezze nella ricerca spasmodica di una parità pur nella diversità di genere. Infatti, se fino alla tarda pubertà si ha una certa convinzione di una parità dei sessi, tutto si rimette a posto con il convincimento dei diciottenni di averla concessa al mondo femminile e la consapevolezza della donna di questa enorme bugia. Infatti le ragazze che si apprestano a lasciare gli studi delle medie superiori, a stragrande maggioranza comprendono che la parità è solo un fatto di leggi o di facciata mentre in effetti sono discriminate tra i compagni, nelle amicizie ma, cosa che ci deve fare riflettere, principalmente in famiglia. E’ la famiglia ad affidare alla società due individui diversi sessualmente e culturalmente. Ma se voi chiedete alle ragazze che hanno dichiarato di essere discriminate già in famiglia, a quale modello di vita si ispirano per poter parlare in un futuro piuttosto breve di una effettiva parità tra uomo e donna, vi risponderanno al 70% alla famiglia. Su questo bisognerà lavorare negli anni a venire, perché siamo intimamente convinti che la consapevolezza di una effettiva parità riduca in maniera esponenziale il rischio che la donna possa essere soggiogata psicologicamente.”

LA RETE rimane saldamente ancorata all’impegno di sensibilizzazione riguardo il fenomeno della violenza di genere, pubblico privilegiato rimane il mondo giovanile, già nell’aprile scorso ha organizzato un’assemblea al liceo psicopedagogico Regina Elena, un dibattito talmente sentito e vibrante da fare da apripista alle altre scuole già da questo nuovo anno scolastico. chiunque, associazioni e privati cittadini, possono dare una mano e partecipare attivamente, basta iscriversi alla pagina facebook https://www.facebook.com/groups/1535626676720681/

#fancitycronaca

 

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