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martedì, Aprile 30, 2024
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Dove va l’onorevole D’Agostino?

nicola d'agostinoDentro il vortice magmatico dell’assemblea regionale siciliana turbinano uomini, idee e partiti. Come in un girone dell’inferno dantesco le anime si aggirano dannate, imprecando, saettando da un luogo ad un altro senza trovare pace.

Il simulacro di Crocetta va oltre l’immanenza per diventare trascendente, addirittura mai esistito se non nelle formule convulse e rancide della minestrina riscaldata degna del peggior lazzaretto del dopoguerra. Il PD è in caduta libera ed è questo un buon segnale per tutti quelli che intendono (per motivi ideologici?) rimpolpare le fila di quello che fino a qualche mese si riteneva essere il partito della nazione, il partito del 40%, il partito dove confluire per trovare una buona collocazione e tenersi il seggio. Del resto il PD siciliano diretto dall’onorevole Fausto Raciti è un luogo accogliente dove anche i derelitti di Articolo 4 hanno trovato le porte aperte ed un bel convegno di adesione in un noto albergo del catanese. Insomma il partito è aperto, plurale, inutile.

L’onorevole Nicola D’Agostino uomo di centro con la D.C. e l’UDC,uomo di destra con l’MPA, uomo di sinistra con i suoi tentativi piddini, può stare benissimo ovunque basta che si rende conto delle reali potenzialità dello schieramento. L’onorevole non cambia bandiera cerca sapientemente collocazione e, come ogni delfino divenuto leader, non fa prigionieri.

Queste sono le logiche regionali ma che non possono non avere ricadute politiche anche su Acireale. Uno scambio D’Agostino al PD (o come sembra essere più probabile con un listino che appoggerà il centrosinistra alle prossime elezioni regionali) ed in cambio il PD acese potrebbe entrare a far parte dell’amministrazione di Acireale con un assessorato ma anche con un appoggio esterno. Insomma quelle formule politiche classiche dell’inciucio e tipiche di chi pensa alle alchimie dimenticando di ottenere risultati sul territorio.

Le manovre che stiamo descrivendo sono all’ordine del giorno tra i agostiniani (e va bene) ma sono anche il panico e lo sgomento per tutti quelli che sono dentro l’amministrazione comunale acese, per quelle liste di chiara ispirazione centrista che hanno appoggiato alle elezioni il candidato Roberto Barbagallo e per tutti quelli che , invece, provenivano professavano e professano ideologie di destra. D’Agostino per le elezioni amministrative ha imbarcato tutti. Dalla destra più destra al centrosinistra. Da Francesco Fichera a Giuseppe Ferlito, da Riccardo Castro a Luciano Scalia, da Adele D’Anna a Saro Scalia. Insomma un minestrone ricco di ingredienti che potrà diventare indigesto e scomposto in vista di elezioni regionali.

L’onorevole D’Agostino è, quindi, al lavoro per tenere il fronte unito mentre riunioni e incontri si sommano e si vanno a rubricare come mal di pancia fino alla peritonite. La cosa migliore per il momento è continuare a tenere Crocetta al suo posto (imbalsamato come Breznev) e intanto cercare di piazzare pedine, re e regine al loro posto.

E così man mano che si compiono le scelte la Sicilia agonizza, affonda nei debiti, diventa la peggiore regione italiana per vivibilità e tutti i mali restano insoluti.

(mAd)

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