L’immagine di Rosita Romeo che nominatasi testimonial d’eccezione garantiva trasparenza e ortodossia al programma delle meraviglie è svanita nel nulla, tutto sommato non ci aveva creduto nessuno: il fascino delle vocali chiuse e della esse sibilante, dei lustrini delle convention all’americana dove anche Pistorio in pochi minuti si era illuso in una messe di voti anche per lui, degli slogan studiati ad arte, degli hastag alla fine non hanno fatto la differenza, perchè le elezioni amministrative ad Acireale si sono sempre decise e si decideranno nei Caf e nelle segreterie.
L’azione della Giunta Barbagallo, se dovessimo pesarla su “quello che stiamo per fare”, sarebbe un trionfo: una politica progressista, a tutela dell’ambiente e delle parti deboli, della efficienza della macchina pubblica e del risanamento di bilancio.
Nella realtà ad oggi, se non fosse stato per l’impegno di Ciccio Fichera e di tutta la Giunta nella gestione dell’operazione “Basta Dusty” potremmo tranquillamente dire che siamo fermi come azione politica e i fatti smentiscono ampiamente le promesse. Neanche alla pista ciclabile diamo un significato politico, ad oggi, non chiudendo il centro storico e non allargandola in direzione delle periferie, possiamo classificarla come l’escamotage per abolire la seconda fila in Corso Umberto, Corso Savoia e Corso Italia: esperimento riuscitissimo.
Roberto Barbagallo, forte del fascino che esercita sulle persone, cavalca l’onda della celebrità personale, tesaurizza l’operazione simpatia ( e carta spidugghiata) iniziata anni fa nella segreteria di Nicola D’Agostino, che l’ha portato ad essere l’uomo nuovo della politica: ha i numeri ed è consapevole di averli copiosi, e non si preoccupa di lasciare spesso la ribalta ai suoi due “patrozzi”, che hanno avuto il merito di credere in lui.
I viaggi, alla ricerca di un modello da importare o di un trunzo da esportare, sinora hanno consentito un bottino di tutto rispetto: la capitale dell’Anello del Ferro, la delega all’ANCI, i modelli della differenziata e quello che inizia oggi, a fare nobilitare sulle tavole dello Slow Food il nostro “Cavolo Trunzo Violetto di Jaci”.
A sentire le malelingue il predecessore negli ultimi anni preferiva starsene seduto nella poltrona a controllare che tutto quello che succedeva al Comune fosse “secundum legem”, c’è stato così tanto seduto che Barbagallo appena insediato ha dovuto fare cambiare la tappezzeria alla poltrona.
Salvo Nicotra più che consulente del Sindaco espleta le funzioni di capovara, di capo, coordinatore che detta movimenti e tempi, che armonizza tutti i devoti addetti a spingere il fercolo, dalla giunta alle Fondazioni, dalle controllate agli impiegati. Proprio su questi ultimi (finora intonzi. qualcuno ipotizzava dell’intoccabilità della categoria) è calata la scure dell’austerità, il volerli rendere tutti virtuosi è un’aspirazione e lavoro da Titani, nel tempo racconteremo. I cittadini non gli perdonano la TASI al massimo e non gli perdoneranno altre imposizioni future, il bilancio va risanato senza più salassi, ma con una politica virtuosa.
La Giunta non ha eccelso, sprazzi di visibilità sono stati seguiti da grandi periodi di buio totale. non mettiamo in dubbio che lavorino, ma l’efficacia dell’attività amministrativa è poco visibile ad oggi.
L’analisi non vuole essere una critica, ma uno sprone, l’Amministrazione Barbagallo è chiamata ad una responsabilità abnorme, far ridare alla Pubblica Amministrazione la fiducia dei cittadini, dare una impronta politica all’attività di governo, farci capire che il vento è cambiato , così pure la rotta…. e che la nave va.
