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venerdì, Maggio 17, 2024
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Egregio signor Nino Raspanti….

 

Palazzo-Vescovile-copEgregio signor Nino Raspanti, come è capitato altre volte mi rivolgo a Lei con rispetto e chiamandola con il suo nome e omettendo il titolo che è un fatto che riguarda la gerarchia cattolica e non il nostro essere cittadini dello stesso territorio.

Lei, signor Raspanti, ha fatto bene. Lo affermo in premessa così da chiarire subito il tono di questa nota che non vuole essere polemica ma, allo stesso tempo, vuole proporre una visione, una lettura diversa rispetto alle sue dichiarazioni sul prolungamento del carnevale in giorni di quaresima.

Lei afferma che “la Quaresima è un fatto importante dal punto di vista della fede, ma credo anche come fatto civile abbia la sua rilevanza. Così non è molto rispettata”. Io sono interessato a capire cosa intende esattamente lei con “non è molto rispettata”? Ovvero da chi non è rispettata. Individuare i soggetti che non la rispetterebbero (la quaresima) è un passaggio essenziale in questa vicenda (una vicenda paesana ne converrà). Non sono interessati chi? Forse i cattolici praticanti? Non credo, quelli se sono praticanti rispetteranno la quaresima nelle azioni e nei loro intenti. Allora da chi non è rispettata? Da chi non è cattolico? Ed allora è giusto così, perché rispettare un rito che non gli appartiene? Oppure da chi non è rispettata dai non credenti? E’ altrettanto normale, se non si crede non c’è motivo di rispettare riti, liturgie e precetti religiosi. Ma, forse, lei si riferisce con il suo “non è molto rispettata” all’amministrazione comunale acese. Forse lei intende dire che non avrebbero neanche dovuto chiedere, consci della sua risposta (assai prevedibile purtroppo), oppure che l’amministrazione automaticamente avrebbe dovuto (per rispetto) non pensarci nemmeno di spostare il carnevale dentro il tempo della quaresima?

Insomma cercare di individuare chi “non rispetta” la quaresima è operazione semplice ma che da le risposte automaticamente: ovvero chi crede nella chiesa cattolica potrà rispettare la quaresima, chi non crede o non è cattolico ovviamente no. Stesso discorso vale per l’amministrazione della città che, di fatto e per definizione, è laica e pluralista e non certo obbligata a rispettare i dettami che la sua o altre religioni impongono.

Ma tutto questo è assai relativo. Di fatto lei aveva (come tutti noi) la possibilità di scegliere cosa dire e che risposta dare. Avrebbe potuto dichiarare, così come ha fatto, “non sono d’accordo e non vedo rispetto per la quaresima” così restando nella “professionalità” che impone il suo lavoro, oppure avrebbe potuto provare ad agganciare le ritualità e liturgie della chiesa cattolica con le esigenze della gente. Lei ha giustamente pensato alla quaresima ed ha rivolto anche un pensiero a chi potrebbe trovarne giovamento (economico) da questo prolungamento, ma la mia domanda è un’altra. Ovvero: perché l’amministrazione Barbagallo sente il bisogno di telefonare al vescovo? E’ rispetto o riconoscimento verso quei poteri cittadini gerarchicamente organizzati? Abbiamo mai chiesto se il sabato sera o durante lo stesso carnevale quando i tanti bracieri ardono carne di tutti i tipi, se in questa pratica vi fosse “rispetto per la ritualità musulmana”? No, non è stato fatto ed è un bene. E’ un bene perché le scelte e le organizzazioni delle città e degli eventi che compongono la vivibilità di una comunità sono scelte laiche che non hanno bisogno di alcun permesso da parte dei poteri ecclesiastici. Non è difficile da capire. Ma lei è stato raggiunto telefonicamente e, così, automaticamente ha fatto il suo lavoro, un lavoro perfettamente aderente al ruolo che ricopre.

Le propongo una versione diversa. Signor Raspanti immagini per un momento una dichiarazione di questo tenore. “Ringrazio il sindaco Barbagallo per la telefonata in cui mi si informava del prolungamento della festa di carnevale anche in giorni di quaresima. Comprendo quanti hanno lavorato e sudato per mesi senza ottenere riscontri giusti dal loro lavoro e comprendo i dispiaceri di un giovane presidente della fondazione del carnevale che ha visto il suo entusiasmo scemare causa le avverse condizioni metereologiche che hanno azzerato il carnevale del 2015. Sono certamente solidale con tutti i lavoratori dell’indotto e spero che questo prolungamento possa portare dei benefici concreti a tutti. La quaresima rimane un momento alto ed importante per i cattolici e sono certo anche con il carnevale i buoni cattolici sapranno rispettare il senso della quaresima. Buon divertimento e speriamo che non piova”. Capisco sarebbe stata una dichiarazione troppo “rivoluzionaria” (operazione Bergoglio?) invece lei da uomo delle istituzioni religiose non ha potuto fare a meno di applicare la modalità “standard” magari dimenticando che l’elezione di Papa Francesco punta anche a mostrare un volto della chiesa cattolica più vicina alla gente e meno ingessato dalle liturgie gerarchiche. Lei, signor Nino Raspanti, ha fatto bene il suo lavoro nient’altro.

(mAd)

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