Acireale. Se al centro non si brilla per vivibilità, decoro, pulizia nelle frazioni e nelle periferie acesi la situazione è anche peggiore.
Ad Aciplatani con una certa inquietante regolarità manca l’acqua, a San Cosmo nelle stradine d’ingresso l’illuminazione pubblica è pessima e non si riesce neanche a sostituire una lampadina, le strade di accesso al quartiere “popolare” sono difficilmente percorribili per anziani e bambini in carrozzina ed ovviamente per i disabili. AL quartiere Mandorle il degrado avanza velocemente, così come appare del tutto evidente l’abbandono della frazione di Guardia. Nelle frazioni marinare vige il caos delle autovetture e la raccolta dei rifiuti è al minimo storico. I cassonetti di Stazzo, Pozzillo, Scillichenti sono stracolmi e luridi e i contenitori per la raccolta differenziata traboccano.
L’urlo delle periferie e delle frazioni, l’urlo nel silenzio assordante di una comunità che sembra essersi abituata al degrado. Una comunità dove si tace per l’emarginazione nostrana, dove le speranza (in perfieria) sono poche e, spesso, rimangono chiusi nei cassetti.