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mercoledì, Maggio 1, 2024
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Giovedì grasso senza carri, una scelta infelice.

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Il carnevale inaugura la settimana da calendario con un giovedì grasso davvero magro. Bella la sfilata di alcune scuole primarie acesi e non, tanti bimbi con i genitori a seguito a fare il “giro corto” del circuito ed esibirsi in danze e coreografie. Tutto intorno è un vento freddo, il palco vuoto e pochissimi ad assistere ai lavori dei ragazzini delle scuole primarie.

Il giovedì grasso senza carri allegorici, senza carri in fiore è davvero una trovata assai discutibile e che, certamente, ha mostrato di essere sbagliata e fallimentare. Ieri (4/5/2016) il silenzio del carnevale acese per lunghi tratti del pomeriggio è stato assordante e, così, la formula rivoluzionaria e conservatrice del presidente della Fondazione del Carnevale Antonio Coniglio non sembra essere pagante almeno per il primo giorno del carnevale “da calendario”. E, sempre a proposito di calendario, è necessario, onde evitare altre brutte figure a reti unificate, che il carnevale dei fiori venga anticipato di un giorno per liberare il 25 aprile da carnevalate che nulla hanno a che fare con il giorno della Liberazione.

In ogni caso è,ormai, un carnevale da week end. Un paio di sabato e domenica con affluenza che non supera i 5/6 mila presenze e poi tutti ai cantieri facendo attenzione a dove si mettono i piedi e camminando “distanti dai muri”.

Se da una parte la scelta di far sfilare i carri del 2015 è un scelta che condividiamo perché storna risorse per dare una rattoppata alla Cittadella del Carnevale, dall’altra parte non si può non notare che la formula del carnevale voluta dal cda della FdC resta nel limbo tra tradizione e timidi segnali di rinnovamento che poi si concretizzano in un giovedì grasso davvero povero di atmosfera.

La manifestazione vacilla? Regge? Si consolida? Migliora? Peggiora? Non siamo convinti che una manifestazione che costa ai contribuenti oltre un milione di euro possa essere liquidata con faciloneria, quindi il giudizio rimane sempre sospeso fino al giorno in cui qualcuno si deciderà di fornire i dati dell’indotto e di dare un minimo di spiegazione (che possa andare oltre la tradizione) per continuare ad usare risorse pubbliche al fine di mettere in campo una manifestazione che, purtroppo, “non fa più ridere”.

Al momento possiamo dire, con benevolenza, che è solamente un carnevale da week end.

(mAd)

 

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