sabato, Aprile 20, 2024
Google search engine
HomeCulturaArteGiuliana e Paola: un impegno che continua nonostante tutto.

Giuliana e Paola: un impegno che continua nonostante tutto.

Si avvicinano le feste natalizie ed, inevitabilmente, il pensiero corre alle atmosfere che siamo soliti vivere, fatte di presepi e nenie natalizie, ma anche, per noi acesi, fatte di concerti e sacre rappresentazioni presso la “Rutta” o Chiesa Madonna delle Neve. Eventi a cui l’impegno di due splendide donne, Giuliana Pistarà e Paola Riccioli, con passione e dedizione, ci hanno abituati in questi ultimi anni. Passione e dedizione che loro hanno profuso per il recupero di questo importante e prezioso sito, non solo religioso, ma anche artistico.

Purtroppo, la pandemia che da quest’anno imperversa in tutto il mondo, ha posto fine, dallo scorso marzo, a tutti quegli eventi che potevano essere organizzati durante il periodo quaresimale e pasquale prima, natalizio ora.

Qualche anno fa abbiamo conosciuto queste due donne e ci siamo fatti raccontare come è nata in loro la voglia di recuperare questo luogo meraviglioso. (https://www.fancityacireale.it/wordpress2/giuliana-e-paola-due-donne-che-hanno-preso-a-cuore-le-sorti-de-a-rutta/). Qualche giorno fa abbiamo deciso di incontrare nuovamente (virtualmente) Giuliana e Paola per farci raccontare come hanno vissuto e stanno vivendo questo periodo.

VM: Come avete vissuto il periodo del lockdown e cosa avevate programmato per le scorse festività pasquali?

G. e P. : Il nostro progetto si fonda sull’idea che il Presepe Settecentesco si affermi come un sito fruibile tutto l’anno.
È uno scrigno prezioso la cui apertura non può limitarsi esclusivamente al periodo natalizio e che deve necessariamente autofinanziarsi per consentire il restauro dei pastori in cera e la manuntenzione del luogo stesso.
I nostri programmi per il 2020 prevedevano quindi una serie di eventi da svolgersi all’interno della Grotta, l’idea di rendere accessibile la terrazza dell’edificio, un po’ il nostro “campanile”, da cui si gode una magnifica vista della costa, oltre che a continuare le visite a quello che deve essere considerato, a tutti gli effetti, un museo permanente.
Il lockdown ha travolto le vite di tutti e dovunque, ed il Presepe ha dovuto chiudere le porte come tutti i luoghi di cultura.
Il programma del 1 semestre era molto fitto: diversi concerti, uno di questi in Cattedrale (per la capienza ridotta del Presepe) con la presenza di artisti di eccezione, una mostra fotografica, incontri su temi sociali come un incontro sulle donne con una particolare attenzione al rapporto indipendenza economica e violenza, la presentazione del libro “il racconto della comunione di Sara”di Davide Faraone.
Tante altre cose erano già in cantiere.

VM: Dunque, un programma fitto di eventi culturali e non solo di natura musicale. Di recente, la scorsa domenica, abbiamo assistito alla performance del maestro Alosha, in streaming, proprio dalla Rutta e ieri quella del maestro Francesco Buzzurro. In questo modo si è potuta comunque percepire, anche se da casa e attraverso uno schermo, un po’ di quella atmosfera a cui eravamo stati abituati in passato. Avete intenzione di portare avanti altre performance in streaming?

G. e P. : Nessuno schermo televisivo o un computer potranno restituire l’atmosfera, i suoni, gli odori di un teatro.
Una poltrona comoda sarà sempre la lontana sostituta del buio di una sala teso ad esaltare la luce di uno spettacolo teatrale o le note di un concerto.
Ma questo è tempo di adattamento e grazie alla disponibilità di artisti generosi abbiamo confezionato un cartellone di eventi di grande qualità.
Siamo certe che verranno molto apprezzati e porteremo il Presepe a casa di chi, quest’anno, non potrà venire a trovarci.

VM: È un programma bello ed interessante e ci adatteremo a questa nuova modalità. Per citare un autore a me molto caro, Stefan Zweig, cosa vi manca di più del “Mondo di ieri”?

Giuliana: Il virus ci ha costretto ad un terribile paradosso. Restare lontani soprattutto dagli affetti, non solo familiari, a cui vorremmo stringerci nei momenti di difficoltà.
Cosa mi manca di ieri? Riassumo tutto in una parola: la libertà. Anche quella di restare da sola per scelta.

Paola: Questo virus ha cambiato rapidamente il nostro modo di vivere senza darci il tempo di riflettere e questo ha stravolto tutte le nostre abitudini . Ma non è tutto negativo. La cosa che mi manca di più è certamente la libertà, ma l’essere costretti rapidamente a modificare i ritmi delle nostre giornate mi ha fatto ritrovare il piacere di vivere la quotidianità dando il giusto valore alle cose .

VM: Cosa, invece, vi ha insegnato questo terribile momento storico?

Giuliana: La necessità di regole chiare, ponderate e non dettate dall’improvvisazione.
Che la cultura, come diceva Gigi Proietti, è un “lusso necessario”.
E che le serie Netflix, in momenti di vulnerabilità come quello che stiamo vivendo, creano dipendenza. Naturalmente è una battuta ma mica tanto…

Paola: Questo terribile momento mi ha insegnato che tante cose che davamo per scontate e acquisite di diritto come la libertà di viaggiare ,di stabilire come trascorrere il nostro tempo , di scegliere un film o di andare al teatro o ad un concerto non sono scontate affatto e dovremmo tutti proteggere questa libertà e apprezzarne il valore .

VM: Tu, Paola, tocchi un punto molto importante: il valore fondamentale della cultura come nutrimento dello spirito. Cultura fatta appunto di teatri, cinema, musei; tutti luoghi al momento chiusi. A proposito di musei, il Presepe settecentesco, oltre ad ospitare eventi, è esso stesso un luogo da visitare. Alla luce dell’ultimo dpcm di venerdì sera, sarà ancora possibile visitarlo?

G. e P.: Avevamo predisposto un programma di aperture ricevendo, infatti, un cospicuo numero di visitatori.
Purtroppo, l’ultimo decreto, com’è noto, non ci consente di continuare.
Il Presepe, ad ogni modo, è aperto tutto l’anno su prenotazione.

VM: Vi ringrazio infinitamente per il tempo prezioso che ci avete dedicato, vi auguro un sereno Natale e un 2021 veramente più sereno, all’insegna di un ritorno ad una normalità, che sia riscoperta di bellezza e riscoperta di tutte quelle piccole cose che abbiamo dato per scontate.

(Valeria Musmeci)

RELATED ARTICLES
- Advertisment -
Google search engine

Most Popular

Recent Comments