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Gli “Illuminati” dell’On. D’Agostino

illuminati futuri

Nessuno può servire due padroni; perché o odierà l’uno e amerà l’altro, o avrà riguardo per l’uno e disprezzo per l’altro. Voi non potete servire Dio e Mammona. (Matteo, Cap 6 versetto 24)

Non penso nemmeno lontanamente che l’onorevole D’Agostino si sia ispirato ai romanzi di Dan Brown, in particolare di Angeli e Demoni, anche se ad Acireale il tanfo esoterico copre spesso il profumo dell’incenso.
Non posso pensare neanche che parlasse di illuminati riferendosi ai suoi Consiglieri e ai suoi Amministratori, forse lo saranno pure ma finora lo hanno saputo dimostrare, tranne nei casi di Salvo Nicotra e del recente fortunato innesto di Antonio Coniglio.
I suoi uomini caro onorevole D’Agostino non sono degli Illuminati come lei li definisce, sono semplicemente persone di tanta buona volontà, che non eccellendo ma impegnandosi al massimo, stanno cercando di sollevare le sorti di questa Città.
Gli illuminati sono altra cosa onorevole D’Agostino, qua siamo ancora ai CAF, alla rizetta e alle file nell’anticamera della sua segreteria.
Diderot e D’Alembert non hanno scritto “l’Encyclopédie” per coloro che ad ogni sostituzione di lampadina cercano il plauso alla straordinarietà dell’ordinario.
Se a lei, caro onorevole, qualche uomo di Chiesa (e non la Chiesa) non le garba, possiamo anche capirlo: gli uomini sono imperfetti e commettono errori, tutti, compresi i preti e i politici.

Onorevole D’Agostino, io la stimo, come leader, come politico coraggioso, come uomo innamorato, come lo sono io, di Acireale.
Onorevole D’Agostino, io so che per la sua sfida per Acireale gli vengono frapposti ostacoli da avversari, dai nemici della legalità ed anche da chi dovrebbe occuparsi della cura delle anime.
Onorevole D’Agostino, credo anche nei risultati che verranno dal lavoro continuo suo e di chi le sta politicamente vicino.

Una politico saggio non dovrebbe porre la questione della laicità della politica nella dicotomia tra Dio e mammona, tra Dio e Cesare, tra coscienza e senso civico.
C’è chi saprebbe scegliere…
(santodimauro)

P.S. Io da Cattolico non mi sento ne triste ne spento e nemmeno Illuminato.

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