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mercoledì, Maggio 1, 2024
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Il carnevale acese, Antonio Coniglio e l’elogio della conservazione.

antonio-coniglio-pres-fondazione-carnevaleAntonio Coniglio presidente della Fondazione del Carnevale di Acireale scrive un’interessante nota nel gruppo FanCity Acireale dal titolo: “Non è forse il carro lo spettacolo?”.

Sin dal titolo mi rendo conto che il tempo ad Acireale si è davvero fermato, viviamo di revisionismo e di restaurazione e si producono frutti immangiabili.

A dare peso al titolo scelto dal presidente della FdC, parte un primo rigo scoppiettante e pieno di “vastità”. Continua così Coniglio: “Lo spettacolo del carnevale sono i carri e le macchine infiorate…”. Già il titolo mi era sembrato abbastanza datato (sembrava di leggere il Numero Unico degli anno ’70), ma il resto è anche, ove possibile, ancora più zeppo di retorica e miopia. Ovviamente, ad oggi, lo spettacolo del carnevale sono i carri ma quello che per tantissimi anni è stato un plusvalore oggi rappresenta un peso economico notevole e, ovviamente, un format che non funziona più. I devoti appresso al carro (come descrisse mirabilmente e con gustosa ironia il bravo Vito Finocchiaro) non ci sono più. Vediamo al massimo un centinaio tra parenti e tifosi che girano marciando al passo con il carro in cartapesta. Non so se è un bene o un male, è semplicemente un dato di fatto, una questione di format, una descrizione di un modo di stare insieme che ha perso il suo appeal e che, di fatto, mostra di non capire come la gente vuole fare festa e lasciarsi andare al divertimento.

Poi il presidente Coniglio ci fa conoscere le cifre che vanno nella destinazione carristi e ci rendiamo conto (ma lo sapevamo) che una percentuale enorme del budget disponibile (soldi pubblici) vanno per i premi e per l’indotto che si scatena per “accompagnare il carro”. E’ come mettere il sale sulla ferita perché è evidente che se si spende tantissimo per i premi, poi per tutto il resto del programma (leggi eventi) facciamo sempre la parte degli straccioni. Ovviamente.

Ed ecco il passaggio che conferma quanto sostenuto. Antonio Coniglio: “Il carnevale di parata è questo: se lo vogliamo, se vogliamo i carri e le macchine infiorate, non avremo mai sul palco un concerto di serie A che costa 10000 euro”. Esattamente Coniglio lei ha chiarito tutto, assolutamente tutto con questo passaggio illuminante. Volete i carri? Allora niente eventi e alle 22.00 tutti a nanna. Insomma la sintesi è questa e fa capire benissimo (anche per i meno veloci) che il carnevale acese persegue una formula vetusta (il calo delle presenze è notevolissimo e da anni in picchiata) ma, fatto fondamentale, il carnevale del carro è definitivamente morto nell’immaginario delle nuove generazioni che, dopo aver ammirato le meraviglie dei nostri carristi, desiderano fare altro. Non si può stare nel circuito ad ammirare i carri per ore specialmente se si tratta dell’unico piatto di portata.

Alla fine della nota il bravo presidente Antonio Coniglio mi cita ma solo per mettermi insieme ad un coro con cui non mi ritrovo. Scrive Coniglio immaginando le richieste della massa: “presidente, 1 milione è troppo, portiamo nuovamente Lucio Dalla ad Acireale e paghiamogli anche gli spostamenti dall’aldilà”. Divertente e assolutamente veritiero. I carri da soli non fanno la festa che vuole oggi il popolo della notte e del divertimento. Si, Coniglio siamo al bivio ma credo che lei non avrà il coraggio di innovare il format ne di gestire una modalità diversa nell’uso delle risorse (pubbliche).

Il presidente della Fondazione del Carnevale chiude in maniera perfetta, peccato che lascia il periodo in sospeso con tre maledetti puntini di sospensione che proverò a riempire.

Chiude così Antonio Coniglio: “O riteniamo che lo spettacolo sono i carri e che la gente deve tornare a vestirsi in maschera spontaneamente e a ruotare intorno ad essi, alimentando essa stessa il circuito…oppure…”

Oppure cerchiamo di capire come utilizzare al meglio quel milione e rotti per tentare di saper cogliere gli smottamenti sociologici e culturali…. I devoti dietro al carro sono diventati vecchi e sono tutti prossimi alla pensione. Fate ballare Acireale fino all’alba, create eventi, spendete bene i soldi. Cartapesta e carri? Certamente si ma all’interno di una nuova formula.

(mAd)

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