Dopo la “leopoldetta” acese all’ex Angolo di Paradiso è giunto il momento di consegnare le relazioni maturate nei venticinque tavoli che hanno visto la partecipazione di oltre 500 persone. Tavoli per tanti temi di cui, alcuni di loro – secondo quanto affermato dall’on. Nicola D’Agostino in una recente intervista a FanCity Acireale – diventeranno atti amministrativi.
Oggi, infatti, (19/03/2014) dal mattino a sera tardi nella segreteria dell’on. D’Agostino saranno consegnate e discusse le relazioni finali dei tavoli, una giornata di lavoro intenso per l’onorevole che insieme ai relatori analizzerà quanto emerso dalla kermesse ribattezzata per l’occasione la “leopoldetta” in salsa acese.
Gli argomenti sono tanti e le relazioni saranno poste sotto osservazione dall’on. D’Agostino che, al momento, sembra essere quello che tira e striglia l’amministrazione Barbagallo ancora più che le stesse forze di opposizione. L’onorevole sa bene che un pezzo fondamentale del suo futuro politico passa anche attraverso l’efficace azione amministrativa, ed allora ecco che si pensa di dare impulso all’istituzione dell’isola pedonale, il carnevale, la fiera dello Jonio, la timpa. Argomenti che la compagine di CambiAmo Acireale aveva ampiamente trattato in campagna elettorale e che ritroviamo integri e non risolti nel programma amministrativo del sindaco Barbagallo.
Ci voleva questa ulteriore spinta per dare impulso all’azione amministrativa? L’on. Nicola D’Agostino ha forza organizzativa e il potere dei consensi ma possiamo dire che riuscirà, insieme ai suoi fedelissimi, a smuovere la macchina dal garage decretando la fine del “rodaggio”? Non lo sappiamo. Un dato è certo ed è quello che le amministrazioni comunali hanno le mani legate a causa dei continui tagli alle risorse ma è anche vero che senza un severo riordino della macchina burocratica non si va da nessuno parte…. neanche con una “leopoldetta” al mese.
E se c’è da zappare e arare (come afferma nella sua nota il presidente della fondazione del carnevale Antonio Coniglio) allora il terreno dove affondare la zappa risiede proprio nella palude burocratica.
(mAd)
