“Il tritolo per Di Matteo è arrivato a Palermo”, con questa frase, tra le altre minacce, la mafia di Matteo Messina Denaro così si apprestava a colpire Di Matteo il magistrato del pool “trattativa” che il capo di Cosa nostra Totò Riina vuole morto.
“A fare paura è forse l’inchiesta bis, quella che sta scavando sui servizi segreti, sull’eversione nera legata alle stragi, sulla massoneria deviata e che potrebbe scoprire ulteriori altarini legati a personaggi della politica di ieri e di oggi, sia a livello nazionale che locale siciliano. Personaggi legati all’economia e all’alta finanza che, in qualche modo, potrebbero aver avuto un ruolo nella nascita della seconda Repubblica fondata anche sul sangue di Falcone e Borsellino”. [cit. Antimafiaduemila]
Intanto in tutta Italia nascono spontanee le associazioni e i gruppi che si schierano dalla parte di Di Matteo, perché la Sicilia non vuole più eroi morti ma uomini a servizio dello Stato integerrimi e vivi.
Proprio a Palermo è partita l’azione collettiva denominata “Io sto con Di Matteo” manifestazione cittadina a sostegno del pm minacciato dalla mafia. Una manifestazione apartitica, cittadina, ideata dal comitato “Scorta Civica” con il supporto del movimento Agende Rosse di Paolo Borsellino, fratello del magistrato ucciso da “cosa nostra” nell’estate del ’92.
Con Di Matteo stanno tutti i siciliani onesti che vogliono dire e affermare il loro no alla mafia e che non vogliono vedere altri morti, assistere ad altri lutti, versare altre lacrime. Io sto con Di Matteo, noi stiamo con Di Matteo.