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Ipab Oasi Cristo Re e il regno di Mammona

E’ una questione di denaro. Il denaro che tutto costringe e avvolge, diventa unico argomento possibile anche quando abbiamo davanti vecchi malati e bisognosi di tutto; sempre e in ogni caso anche in presenza di diritti incomprimibili, la legge si adegua alla potenza del calcolo di bilancio, il denaro diventa il padrone assoluto delle scelte, il predominio di Mammona agisce indisturbato andando a colpire alla cieca.

La situazione che abbiamo potuto vedere evolversi negli anni all’Ipab Oasi Cristo Re è paradigmatica e ci fa capire bene come le regole economiche dettate dai poteri finanziari internazionali colpiscono anche le  strutture alla periferia dell’impero, il pareggio di Bilancio, l’art. 81 della Costituzione Italiana di cui traggo un passaggio  è, di fatto, la dichiarazione di guerra di Mammona: “Lo Stato assicura l’equilibrio tra le entrate e le spese del proprio Bilancio…”. Uno Stato, cioè, che abbandona la sua funzione primaria e si piega al concetto ragionieristico per la gestione del sociale. E’ chiaramente la traccia più evidente, la ferita aperta e purulenta dell’avvento e del dominio incontrollato e totale della legge del denaro. Ecco che, nel caso dell’Ipab Oasi Cristo Re, ai governanti poco importa se vi sono emorragie nella spesa pubblica per quel che riguarda tanti altri settori, emorragie di denaro pubblico che sono evidenti quando si fanno i conti nella Sanità Pubblica, quando si vanno a vedere quali e quanti sono i benefici che gli stessi cortigiani applicano per loro stessi. Gli sprechi del denaro pubblico, risorse usate malissimo altre non utilizzate per niente continuano a persistere nella gestione pubblica siciliana, ma per i lavoratori dell’Ipab Oasi Cristo Re, per gli anziani soli e malati, per i disabili, per i disoccupati, per la scuola pubblica, per la sanità e per la vivibilità dei territori non vi sono soldi e quella che viene sbandierata come sobrietà di bilancio non è altro che la grande regola di Mammona che tutto e tutti colpisce senza esclusione di colpi.

Così il regno di Mammona, del dio denaro, si compie con l’accondiscendenza e la complicità di chi invece dovrebbe gestire le comunità con equilibrio e con attenzione al sociale, così mentre fiumi di denaro corrono via per la corruzione, la grande evasione fiscale, per la penetrazione delle mafie in ogni settore produttivo ecco che la regola del “bilancio” diventa ferrea, indiscutibile, obbligo totale.

Noi poveri sognatori che vorremmo vedere una società solidale, accorta e attenta ai bisogni degli ultimi, assistiamo impotenti al dominio di Mammona che utilizza il potere come servo subdolo e istilla, giorno dopo giorno, il concetto che è il denaro, il bilancio in pareggio che ci rende migliori e così dall’oasi passiamo all’inferno, da Cristo a Mammona ed il disegno del grande serpente planetario diventa realtà.

(mAd)

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