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La Fiera dello Jonio, business privato in pompa magna

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La Fiera dello Jonio, una questione privata che per motivi davvero ignoti sembra, da anni, apparire come un evento della città. Negli anni dell’amministrazione Garozzo la fiera è diventata un momento solenne, quasi religioso, dove il nastro di inaugurazione veniva tagliato alla presenza di tutti i più alti funzionari degli organi istituzionali. Sappiamo che storicamente la Fiera dello Jonio era di assoluta pertinenza dell’Ente pubblico ma con gli anni non è stato più così: di fatto stiamo parlando di una Fiera privata di cui l’appalto per l’organizzazione e gli stands è stato affidato, negli ultimi anni, alla ditta Etna Eventi Management.

Affidare l’organizzazione e l’appalto ad una ditta privata non è certo uno scandalo ne una novità, l’Ente non possiede centinaia di stands ed ha necessità di affidare l’incarico a ditte specializzate, è un dato inconfutabile e comprensibile. Tra l’altro l’Ente garantisce al privato anche la fornitura della luce elettrica ed altri benefit.

Tutto regolare ma sorgono, lo stesso, alcune perplessità. Ovvero quanto incassa l’Ente pubblico da questa manifestazione? Perché dare un significato di operazione pubblica quando è completamente privata? L’Ente può esercitare un controllo sulla qualità delle merci esposte? Come mai si tagliano nastri di inaugurazione se poi il “pubblico” non interviene per nulla alla produzione del format della fiera?

Noi abbiamo valutato alcune determine che l’Ente ha prodotto in riferimento alla Fiera dello Jonio. Ci siamo accorti che nel 2013 l’aggio a favore dell’Ente è stato di 188,00 euro, nel 2014 di 1.013,00 euro, ovvero una cifra davvero modesta che, possibilmente, non è stata nemmeno incassata. Infatti se andiamo a controllare la “determinazione a contrarre” N° 277 del 15 luglio 2014 ci accorgiamo che al punto 8 si legge: “Dare atto che la stazione appaltante si riserva di utilizzare, anche parzialmente, le somme derivanti dall’aggio per la realizzazione di interventi integrativi per addizioni di servizi o intrattenimenti”.

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Senza volere fare i conti in tasca ai privati che lavorano e scommettano con i loro investimenti e la loro professionalità ma alcune centinaia di stands affittati alla cifra che si aggira intorno alle 800 euro totalizzano una somma non indifferente e di questa somma l’Ente, di fatto, non incassa un euro.

La Fiera dello Jonio è una fiera privata con tradizione antiche ma di cui non abbiamo il pur minimo controllo sulla qualità della stessa, è, di fatto, un’operazione imprenditoriale che si poggia su gambe pubbliche. Solo se la Fiera dello Jonio ritorna ad avere una regia pubblica allora possiamo richiederne un intervento concreto sulla qualità, la location, l’indotto ma, così come è pensata, non abbiamo il diritto di dire una sola parola ma avochiamo tutto il diritto di richiedere che la Fiera ritorni ad essere un’operazione che possa portare risorse all’Ente pubblico e non solo oneri e complicazioni. Quando andranno a tagliare il nastro per la giornata dell’inaugurazione è bene che si ricordino che stanno dando supporto ad un’iniziativa che con il bene comune non ha nulla a che vedere.

(mAd)

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