domenica, Aprile 28, 2024
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La passerella, una brutta abitudine.

IMG_0008Vedere i politici che vanno a tagliare nastri e inaugurare strutture che per decenni sono rimaste chiuse (mentre loro o gli amici amministravano) è una insana abitudine. Una modalità di fare passerella e mettersi a favore di camera che ha raggiunto apici insopportabili soprattutto in una città dove le strutture pubbliche chiudono per fallimento, chiudono per lavori eseguiti male, chiudono per incuria. Quelle stesse strutture pubbliche dove volano i tetti, quelli strutture povere di accorgimenti, vecchie sin dalla loro progettazione. Cittadella del Carnevale, Terme di Acireale, Stabilimento di Pozzillo, villa Belvedere, Palavolcan, mercato al coperto di San Giuseppe, stadio Comunale, stadio Tupparello e tanto altro ancora sono le macerie e i simboli di decenni di cattiva amministrazione della cosa pubblica e sono frutto di una classe dirigente che continua ad insistere (è proprio il caso di usare questo verbo) sul territorio.

Nessuna passerella per i lavoratori dell’Ipab Oasi Cristo Re, nessuna passerella e nessuna comunicazione per le Terme che stanno giungendo a sentenza di fallimento, nessuna passerella nel pessimo stadio Tupparello dove la pista è, di fatto, una pista non di atletica ma di motocross. Eppure appena ne chiudono a fatica una vanno subito a fare le primedonne con a seguito un codazzo di ultras senza memoria e privi di ogni cultura. Un vanto aprire una porta e tagliare un nastro che non può essere tollerato nella città delle incompiute, nella città delle strutture pubbliche di cui volano i tetti e nessuna tolleranza per i soliti avanti e indietro e i cambi di casacca che sono arrivati, da tempo, a livelli di “senza pudore alcuno”.

Insomma tagliare nastri per incompiute che vedono la luce, nascondersi davanti alle responsabilità politiche per le strutture pubbliche che erogano servizi e che sono mandati a fallimento, revisionismo storico, intolleranza e pietose giustificazioni per la carnevalata del 25 aprile e un tasso zero in tutti gli indici di vivibilità, rendono le passerelle momenti insopportabili e fortemente nauseanti.

(mAd)

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