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La questione Terme va all’asta e in Procura

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La chiusura delle Terme di Acireale è dovuta al “taglio” dell’energia elettrica per riscontrata morosità. Da qualche anno le bollette venivano, comunque, pagate grazie ad un piano di rientro che il liquidatore aveva concordato corrispondendo la cifra di 9 mila euro al mese. Poi finiscono i pagamenti perché non sono state incassate le somme che l’ASP doveva, circa 150 mila euro, per i servizi prestati ed ancora sono stati “stoppati” ben 400 mila euro previsti nella legge regionale n°3 del 2015 specifica per il finanziamento delle utenze. Iniziano, invece di ricevere i soldi previsti per legge, le stranezze.

On. Angela Foti (M5S): “Era chiaro a tutti, anche l’amministrazione regionale era stata messa al corrente, più e più volte, delle disastrose performance economico-finanziarie. Eppure Crocetta & Comp. col loro non agire hanno segnato il declino di un territorio, più volte illuso da promesse e slogan”. (16 ottobre 2015)

Il sindaco Roberto Barbagallo: “Avviamo un nuovo contatto con il nuovo commissario liquidatore delle Terme, sembra ormai una storia infinita. Abbiamo voluto incontrare l’avvocato Todaro per capire bene quale sia il suo progetto a breve termine, in attesa che la Regione si decida a pubblicare il bando per la gestione privata. Siamo d’accordo sul fatto che sia l’unica strada possibile e riteniamo che si debba fare in fretta. Purtroppo siamo arrivati ad una situazione drammatica. Le Terme sono chiuse, la situazione debitoria è pesante, oltre ad Unicredit anche il Comune avanza crediti, ma dobbiamo spingere, fare ciascuno la propria parte per tutelare un patrimonio prezioso, che può e deve essere motore di sviluppo primario per Acireale”. (20 ottobre 2015)

Tra incontri ed esposti alla Procura, a Live Sicilia afferma il nuovo commissario liquidatore Gianfranco Todaro non tutto è chiaro “… sicuramente per il periodo dei due precedenti amministratori, Claudio Angiolucci e Margherita Ferro. Il mandato di Bosco, invece, non dovrebbe essere in discussione, avendo revocato tutti gli incarichi di consulenza che precedentemente erano stati conferiti e avendo gestito le Terme con il polso del buon padre di famiglia. Noi, intanto, abbiamo dato incarico a un noto studio legale catanese di valutare, assieme a un consulente contabile, se vi sono gli estremi per intraprendere un’azione di responsabilità nei confronti della Ferro.

Come diciamo da tanti anni la politica dei politicanti ha fatto tanto per far si che le Terme di Acireale subissero una sorte già prevista e che va nella direzione opposta alla crescita economica ed al rilancio turistico della città di Acireale.

(mAd)

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