Da una parte o dall’altra, la scelta, dopo tanti decenni di amministrazione minima della cosa pubblica, deve essere chiara e netta, senza tentennamenti. Un anno vola via lento e la poca produttiva è evidente considerato che si spende tanta energia ad inseguire scartoffie, a mettere in moto la macchina burocratica di una città complessa come Acireale. Gli equilibri che erano consolidati non possono che essere smontati pezzo per pezzo e non resta altro che rimuovere i “rami secchi” per far posto alla produttività e alla velocizzazione degli iter amministrativi.
L’amministrazione Barbagallo sarà in grado di far tremare il Palazzo? Quello stesso palazzo della burocrazia dove tutto diventa una nebulosa lontana dispersa con una distanza siderale rispetto alle esigenze di una città che sente il bisogno e avverte chiaramente la necessità di rimettersi in piedi e correre? E necessario pensare e credere che tutto ciò sia possibile, che il sindaco Barbagallo e la sua giunta siano in grado di smuovere le acque e di dare un segnale potente alla comunità amministrata perché se così non fosse, allora siamo davvero in un dimensione di non ritorno.
Tra le analisi di questi giorni sui costi della politica, nella lettura delle misure della spending review acese, non siamo riusciti ad individuare la misurazione della produttività di quell’esercito di impiegati che affollano l’Ente. Quanto sono produttivi? Che servizio danno alla collettività? Quanto sostegno (organizzazione degli atti) danno all’amministrazione? Anche da questa angolazione va analizzata la “questione Acireale”, perché una questione aperta c’è e si vede.
Una macchina, il Comune di Acireale, che è pesante nei numeri e greve nei risultati, necessità certamente di una revisione, qualcosa che sia molto di più che qualche rotazione di dirigenti, qualcosa che faccia in modo di aumentare sensibilmente l’efficienza e le capacità organizzativa al fine di poter dare risposte veloci ai cittadini e dare supporto all’azione amministrativa.
Insieme ad alcuni precari che lavorano seriamente e che tengono in piedi interi settori della p.a., ci sono anche quelli che “se la prendono comoda”? Non siamo in grado di dare risposte precise, certamente non vediamo speditezza e concretezza e la forbice tra buone intenzioni e fatti concreti si allarga in maniera spaventosa riducendo il tutto in carta che “muore” nei cassetti.
Il sindaco Barbagallo, la giunta, i consiglieri comunali, il comitato cambiamo Acireale, le forze sociali, i sindacati, le forze extraconsiliari dovranno trovare unità d’intenti e pretendere che la macchina della burocrazia acese sia oleata a puntino. Senza questo passaggio l’amministrazione Barbagallo affonderà nel silenzio e, al massimo, potrà garantire qualcosa che si collocherà certamente sotto la soglia del necessario. Muoversi e agire perché la città attende risposte veloci e concrete.
(mAd)