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martedì, Aprile 30, 2024
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La scommessa della pista ciclabile di on. Nicola D’Agostino

nicola-d'agostino

Non intendo sottovalutare le critiche e le perplessità che molti cittadini, commercianti compresi, stanno manifestando sulla pista ciclabile in centro. Siamo in democrazia, ognuno è libero di pensarla come vuole: noi ci preoccupiamo di realizzare il programma per il quale abbiamo chiesto il voto. E nel programma credo emerga forte e chiaro il disegno che abbiamo in mente: far sì che Acireale, città indolente ma anche brutalizzata da anni di amministrazione sciagurata, possa uscire dal torpore e da un provincialismo autoreferenziale che l’ha fatta ritrovare in fondo a tutte le classifiche di vivibilità. La Città, se vuole essere al passo coi tempi, deve ambire a garantire a coloro che ci vivono o che vengono a visitarla standard che siano elevati, magari sperando con il tempo di raggiungere record europei: solo così potremo sperare di riconvertire la nostra economia asfittica e sperare di trovare uno spazio “commerciale” nelle politiche turistiche nazionali ed extranazionali.

Da qualche parte occorre partire, lanciando segnali di discontinuità. Lasciamo perdere il problema delle priorità: ci sono cose che si possono fare prima altre che hanno bisogno di tempo. Le eredità trovate sono pesanti: problemi enormi con il bilancio, società partecipate in difficoltà, corpo burocratico generalmente lavativo ed arrogante, sporcizia diffusa, raccolta della spazzatura vergognosa, differenziata inesistente, mobilità interna da far rabbrividire. Potrei continuare, ma credo basti sapere che una squadra vera sta lavorando a questi ed altri temi. Non abbiamo fretta, anzi ci sostiene una calma olimpica: il tempo è dalla nostra parte, se saremo bravi lo dimostreremo. Non saranno critiche di cittadini prevenuti o affezionati al vecchio sistema politico che ha distrutto Acireale che ci creeranno condizionamenti. Ma a tanti cittadini perplessi ed in buona fede va data una risposta.

Capisco che evocando il cambiamento, ci si aspetta tutto e subito. Vedrete che riorganizzeremo la burocrazia prendendo a pedate nel sedere chi non vuole lavorare e pensa di ricattare il Sindaco mettendosi in ferie: prenderemo i consulenti giusti, forse il mito della illicenziabilità del dipendente pubblico finirà! Vedrete che sistemeremo il problema della raccolta della spazzatura, della differenziata che pochi eroi fanno ma non sanno con quale esito, dei costi enormi e sospetti del conferimento in discarica. Vedrete che faremo in ogni ambito delle scelte a volte anche drastiche: ci saranno le volte che sbaglieremo. Di sicuro non sbaglieremo a non scegliere!

I PRIMI SEGNALI
1) La tre giorni al centro (1/2 notte bianca e carnevale estivo) ci dice che in quella parte del centro occorre insistere per fare l’isola pedonale permanente e velocemente. Vorremmo la città ogni giorno così, perlomeno nel periodo estivo, ma possiamo anche dire che è venuto il momento di smetterla di inseguire favole: questo Carnevale estivo per esempio non serve a nulla. Altro è mettere in mostra i carri durante tutta l’estate!
2) L’operazione “Tolleranza 0” su doppie file e caschi (che non intende sfidare gli acesi) sarà continua e costante e con intenti educativi.
3) La chiusura della Villa e l’istituzione di una commissione di inchiesta va nella direzione della trasparenza e della giustizia, che la città pretende, sul destino di milioni di euro evidentemente sprecati.
4) L’operazione “Decoro”, in raccordo con l’Anas, fatto in economia con il personale comunale (dopo aver respinto due determine di spesa proposte dal dirigente) va nella direzione di recuperare dignità. Vedrete come verrà la via Colombo, come saranno fra qualche mese le rotonde e gli svincoli, occorre avere pazienza perchè soldi non ne abbiamo trovato!
5) Gli assessori, in particolare sindaco e vicesindaco, girano per la città e per le frazioni occupandosi dei minimi problemi, per dare segnali di fiducia a tutta la comunità. Piano piano le cose migliorano. Non c’è cittadino che non venga ascoltato (non è detto poi che abbiano tutti ragioni giuste…), non c’è zona del territorio comunale che non venga monitorata.
6) Stiamo anche ascoltando associazioni di categoria, professionali, sportive e giovanili: per comunicare le nostre idee e conoscere le loro. Qualcosa di buono uscirà da questa propensione all’ascolto e al dialogo.
7) A Palermo abbiamo sbloccato la procedura del Depuratore: le competenze passano dal Comune all’assessorato alle Infrastrutture e al Genio Civile che sarà il nuovo soggetto attuatore.
8) Stiamo lavorando per lo spostamento al centro della Fiera e per l’organizzazione di mercatini sempre in centro. Due obiettivi complicati, ma che realizzeremo prima possibile.
9) Infine la corsia centrale di piazza Duomo. Ovviamente chi dice che stiamo togliendo spazio pedonale dice una sciocchezza: visto che l’isola pedonale in piazza Duomo non c’è mai stata, visto che le auto passano regolarmente con una “chicane” degna di un circuito di Formula 1, abbiamo pensato di utilizzare lo spazio antistante la piazza (peraltro coerentemente inutilizzato!) per il transito e far diventare spazio pedonale quello adiacente ai palazzi di fronte, nella speranza che dieci vetrine su dieci chiuse possano presto riaprire e dare “vita” ad una piazza morta, anzi uccisa da chi ci ha preceduto!

LA PISTA
In questo contesto faremo la pista ciclabile. Primo segnale civile di conquista del centro storico verso una definitiva sua pedonalizzazione. La faremo ora per come è possibile farla sulle nostre strade: una corsia “riparata” tra spazio per la sosta delle auto e marciapiede, i ciclisti la dovranno percorrere con cautela e in controsenso rispetto alle auto e dunque i pericoli paventati (sportellate, tamponamenti) dovrebbero essere decisamente circoscritti. Questo non significa che chi va in bici possa andare in velocità: non esiste in nessuna parte del mondo, in centro storico, una cosa del genere! Ci sono gli incroci, i passi carrabili, le strisce pedonali, gli errori degli automobilisti, insomma il codice della strada, oltre che il buon senso, da rispettare. Quando sento la battuta che è fatta male o è ridicola, penso a quanto sia dura ad Acireale accettare che qualcosa cambi: ci continuano a piacere le cose gratis, quelle dove non dobbiamo mettere in discussione nessuna delle nostre abitudini. La Pista ciclabile sarà invece la metafora del cambiamento della città (meglio che provare ad andare in bici in mezzo al casino delle auto, oppure sconsigliamo del tutto il mezzo?), e tutte le critiche (tranne quelle costruttive, che saranno ben accette: vedi il problema dei tombini) rappresenteranno il tentativo di non fare nulla, di lasciare le cose come stanno. Noi saremo contro i conservatori di una città che non funziona, stiamo provando a rompere schemi mentali, sociali, economici e culturali che sono antichi. Sappiamo di essere troppo “progressisti”: e la cosa ci piace! Se è un problema identitario, bene questa è la nostra identità. Basti pensare a quanto vergognose siano le critiche di alcuni commercianti (?) sul fatto che “ora qui non si ferma più nessuno” (perché scompariranno le doppie file!), oppure dal fatto che “la corsia è troppo stretta” (è perfettamente a norma di legge!). Quando poi a questa pista al centro potremo collegare altri 4km sulla Timpa (ex tracciato ferroviario), credo che le cose saranno viste diversamente.

Se si crede che siamo qui per “venire incontro alle solite richieste”, beh si sappia (senza arroganza, per carità) che noi le cose le proveremo a cambiare, lotteremo contro le resistenze “culturali”, magari commetteremo degli errori, ma non ci arrenderemo. E non accetteremo provocazioni: siamo talmente “liberi” dai condizionamenti che certe cose scritte per amor di parte ci fanno solo sorridere.

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