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venerdì, Maggio 17, 2024
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LA SICILIA CHE AFFONDA E IL GOVERNATORE FANTASMA di Enzo Coniglio

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“Sbatti il mostro in prima pagina e alimentalo al meglio che puoi”. E questo mostro è il Sud, il fallimento di un popolo ectoplasmatico che ha rinunciato a gestire il proprio presente, privo di una classe dirigente orgogliosa, competente ed efficiente, alla mercé di una pletora di politicanti e di mercanti della peggior specie, mercato di clientele di vacche di ogni specie. UN INTERO POPOLO CHE MUORE E CHE ACCETTA DI MORIRE INSIEME AI PROPRI FIGLI PRIVATI DEL LORO FUTURO NEL PIÙ ASSORDANTE SILENZIO. 

Questo è il quadro deprimente che emerge dalla poderosa rassegna stampa della settimana che si conclude e che ruota attorno al rapporto Svimez relativo al Sud. Un grande funerale a cielo aperto celebrato con la stessa logica del mercato delle vacche: state calmi, non vi agitate. Ghe pensi mi in salsa toscana. “I fondi ci sono; i grandi interventi a costo zero ci sono; i progetti rivoluzionari che faranno cambiare volto al Sud ci sono…. C’è tutto e poi ci sono io, il Kapò dei Kapi, il kapò dei Minkioni. State calmi e ci rivediamo a settembre. Intanto se potete mangiare, mangiate, se no arrangiatevi come avete fatto sempre”. 

Dove è andato a finire l’orgoglio e la volontà di un popolo? Una gloriosa storia millenaria esaltata e mistificata con tutte le fanfare del regno? Ma c’è soprattutto una cosa che stride, che ripugna, del tutto incomprensibile in questo scenario apocalittico: il silenzio della classe dirigente, la maggiore accusata e, nel caso della Sicilia, del suo Governatore, dell’uomo scelto dai Siciliani per guidare il loro futuro e invertire il corso della catastrofe annunciata. Ed ecco i risultati!

Ci si sarebbe aspettati una Giunta e una Assemblea riunite in seduta permanente  sotto la guida del Governatore Rosario Crocetta ad analizzare, a rispondere e soprattutto, a proporre misure concrete per il riscatto. Nulla di tutto questo. Il silenzio più assordante ma, cosa più grave, si è lasciato al segretario di un partito che nulla ha fatto per il Sud e alla sua Assemblea romana di decidere ancora una volta del presente e del futuro di questa terra siciliana.

Siamo allibiti e sconcertati; altro che intercettazioni telefoniche. Si impone in Sicilia un chiarimento generale  che coinvolga tutti i Siciliani attraverso nuove elezioni. Ogni cittadino deve sapere come stanno veramente le cose; che fine ha fatto lo Statuto della loro Regione; chi incassa le imposte sui redditi prodotti in Sicilia e il loro ammontare; se la gestione attuale è sostenibile e qual’ è realmente la prospettiva del loro futuro e quello dei loro figli. Deve finalmente capire chi sono e cosa fanno i loro rappresentanti eletti e se hanno le competenze per gestire al meglio le risorse dell’Isola. 

Certamente non può essere un processo soltanto alla classe dirigente attuale essendo questo un disastro che viene da lontano. Ma intanto concentriamoci sul processo alla classe dirigente e politica attuali e ripartire su nuove e solide basi iniziando da casa nostra. 

Enzo Coniglio

 

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