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domenica, Maggio 5, 2024
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L’on. D’Agostino e la maionese impazzita.

nicola d'agostinoEgregio onorevole Nicola D’Agostino, la sua capacità di mettere insieme uomini e donne di area politica diversa è, da sempre, notevole. Lei, spesso, assume le forme del contenitore, si mimetizza, cambia pelle e colore, qualcosa a metà tra Zelig ed un funambolo. Spesso questa sua caratteristica è un bene, particolarmente nella raccolta del consenso, lei parla tante lingue (politiche) e la sua capacità nel produrre trasversalità è assolutamente ottima ed invidiabile. Tutto ciò è quasi sempre utile, diventa, però, pericoloso e dannoso quando si deve amministrare una città. Per governare bene, infatti, una veduta comune delle cose da realizzare è sempre auspicabile, ma tutto ciò, fa a pugni con la trasversalità che lei propone: ovvero la sua migliore caratteristica diventa un problema serio nel momento in cui il minestrone variopinto che lei tiene insieme dovrebbe produrre unità d’intenti e speditezza nelle decisioni.

La trasversalità e l’eterogeneità con cui avete allestito quattro liste in appoggio al candidato Barbagallo ha portato, al secondo turno, oltre sedicimila consensi ed una confusione che non si era mai vista prima. Nello schieramento che sostiene l’amministrazione troviamo infatti di tutto e di più. Da chi ha come idolo il duce e il suo ventennio a chi, invece, si muove con posizioni evidentemente riconducibili a sinistra. Minestrone confuso tra le liste, tra i consiglieri comunali, fin dentro il comitato cambiamo Acireale. Tutti dicono tutto e tanti il contrario di tutto. Il risultato è l’immobilismo che vediamo e a cui assistiamo impotenti.

Di fatto non siete nelle condizioni di dettare i tempi della vostre iniziative perché prima di fare un’azione concreta dovete cercare di mettere insieme tutte le teste che avete al vostro interno, un caos incredibile dove anche per il più semplice atto trovate dietro l’angolo fiancheggiatori e franchi tiratori.

Onorevole Nicola D’Agostino non è possibile amministrare una città complessa e ferita come Acireale con una varietà di posizioni che fa invidia anche ai “bomboloni” quelli che “ogni colore cambia sapore”, non è possibile perché per camminare spediti è necessaria una condivisione d’intenti e una progettualità comune ma soprattutto avete bisogno (e la città anche) di dotarvi di “organi direttivi”. Proposte, progetti, idee che vengono condivise alla vostra platea interna con le modalità degli organi direttivi dei partiti. Non avete organizzazione, sempre più spesso lei è costretto ad incontrare gli assessori, il sindaco, i vostri consiglieri per tirare orecchie, fare prediche, incoraggiare o scoraggiare, riprendere, rimproverare o elogiare. Ma che senso ha tutto questo se non quello di far apparire l’amministrazione di una città come retta “dal capo” in solitudine e nell’assoluta assenza di regole democratiche conosciute?

Comprendiamo il fatto che lei per tenere saldi i suoi consensi (quota 14 mila) deve avere tutti accanto (con tutte le loro differenze) ma, allo stesso tempo, peggio si amministra la città e più lei paga in termini di riscontro elettorale. Quando si andrà a prossime consultazioni lei dovrà portare Acireale come buon esempio di amministrazione ma come potrà farlo se al suo interno c’è tutto e il contrario di tutto e questa maionese impazzita non riesce ad essere celere e concreta?

Comprendiamo che si tratta di un quesito politico difficile da risolvere e non vorrei essere nei suoi panni, voglio solo ricordarle che la vostra confusione e il vostro “melting pot” avariato produce poco ed è la città, infine, a pagarne le conseguenze.

Le auguro di trovare una casa per tutti gli orfani come lei affinchè potete dotarvi di efficienti organi direttive e, così, potete finalmente dare un progetto, un futuro e una prospettiva alla città e ai cittadini che vivono con sempre maggiori difficoltà.

(mAd)

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