Abbiamo letto con interesse e non senza stupore l’apertura del segretario regionale del PD Fausto Raciti intorno alla secolare questione del ponte sullo stretto. Apprezziamo il tempismo del segretario regionale del PD perché le sue parole (riportare da Live Sicilia) sono, in qualche modo, da incorniciare se inserite nel contesto di una prossima alleanza con l’NCD di Alfano. Afferma l’on. Raciti: “Penso che su questo argomento si possa aprire una nuova riflessione. Il progetto del ponte si può riprendere in considerazione senza alcun pregiudizio a condizione che sia una discussione seria e no serva ad alimentare come nel passato consulenze, studi”.
Interessante passaggio soprattutto proposto nel momento storico in cui i limiti delle infrastrutture dell’isola mostrano tutto il loro degrado e la loro inadeguatezza. Crolla il pilone dell’A19 e la Sicilia viene messa in ginocchio, talmente ferita che la trazzera dei grillini (una stradina pessima e con pendenze incredibili) sembra apparire una buona soluzione. Frana sull’A18 e blocco del traffico sulla Catania Messina e continui lavori di rifacimento del manto impediscono il fluire del traffico veicolare. Assenza quasi totale di mezzi di trasporto urbani, assenza di treni veloci, assenza di ogni via di comunicazione degna di questo nome e la Catania Siracusa sempre ferma e “in costruzione”. In tutto questo scenario Raciti pensa bene di rilanciare aprendo la possibilità per la realizzazione del mitico ponte sullo stretto.
Un’uscita chiaramente politica quella del Raciti che in fatto di accordi e alleanze non ha concorrenti tranne che nel suo stesso partito. Infatti, dopo pochi minuti,dalla dichiarazione dell’on. Raciti, giunge durissima la replica del piddino Ferrandelli. “Fausto Raciti deve scegliere se fare il portavoce di Alfano o il segretario regionale del Pd in Sicilia. Vorrei ricordare a Raciti che sul Ponte i siciliani, ma anche l’Ars, approvando qualche anno fa la mia mozione “No Ponte”, hanno già detto di no. Ed è paradossale, ancor di più oggi, in una Sicilia spezzata in tre e con un sistema infrastrutturale da medioevo, che il segretario del Pd in Sicilia, invece di pensare a come collegare la Sicilia alla Sicilia, si preoccupi di rispolverare il progetto del Ponte”.
Alla fine della solita convulsa giornata politica piddina, restano in mano tre brevi riflessioni. 1) Il segretario regionale Raciti apre al ponte ma di fatto apre alla destra di Alfano; 2) Nel PD lo strappo ormai è un dato certificato; 3) Alle prossime regionali tanti non saranno nel posto che occupano in questo momento.
(mAd)
